Patrizia Testa, pronta a scendere in campo: dallo Speroni a Palazzo Gilardoni?

patrizia testa pro

BUSTO ARSIZIO – Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. Se una cosa deve accadere, allora accadrà, anche a costo di stravolgere l’ordine naturale delle cose.

Dal polverone generato dall’assegnazione del Carletto Reguzzoni, con la centenaria e gloriosa Pro Patria sconfitta al bando da una società di neanche 100 giorni, “rea” di aver venduto il titolo di serie D al Varese, la politica bustocca ne è uscita con le ossa rotta e con un’immagine devastata, nonostante il tentativo, apprezzabile nella intenzioni, ma maldestro nei tempi e nella forma di spegnere l’incendio.

E Palazzo Gilardoni, incapace prima di intercettare le reali intenzioni di patron Galli, poi di gestire la situazione con un’attenta e vigile regia, ha insomma accettato di inchinarsi – questo almeno agli occhi dei tifosi biancoblù, ma non solo – ai poteri forte di Varese, dimostrando la propria incapacità a difendere persino i tanto sbandierati orgogli cittadini.

No comment alla lettera

Ma Patrizia Testa, che di fronte alla lettera a firma di sindaco e assessore, ha preferito non rispondere, non certo per mancanza di argomenti, ma per una questione di stile, potrebbe fare un ulteriore passo in avanti. Dato che dall’esterno le cose non si possono e non si riescono a cambiare, perché non provare a cambiarle direttamente dall’interno di Palazzo Gilardoni? Tradotto in soldoni: perché non scendere in campo: non alla Speroni, non al Carletto Reguzzoni, ma in politica e impegnarsi anche in campo amministrativo oltre che sportivo?

Immobilismo e passività

“Sono rimasta davvero delusa che ancora ad oggi nessun esponente della politica (e nemmeno del Busto 81 -ndr) mi abbia ancora contattato. Ed è proprio questa passività, questo immobilismo e questo qualunquismo che non sopporto. Mi sento presa in giro: ma se pensano di stancarmi, hanno proprio sbagliato persona. L’amore della gente che mi circonda e che apprezza i miei valori e la mia onestà mi dà la forza per continuare e per non mollare”.

Prima la Pro, poi la politica?

E allora perché non cogliere l’attimo: “Fra i tanti insegnamenti che mi ha trasmesso e lasciato il mio caro papà, ce ne è uno che ricordo sempre: “Se non hai tempo per fare con impegno e bene una cosa, lascia stare”. E io in questo momento ho preso un impegno con la Pro Patria, pur consapevole di non essere eterna. Ma quando arriverà il momento, la Pro andrà nelle mani di persone serie e perbene. E allora sì, valuterò altre strade, magari anche la politica“.

Cibo e politica

Parole che sembrano stoppare al momento l’ipotesi, ma non escludono che l’intenzione ha balenato e ha messo radici nel cuore di Patrizia Testa. E a conferma che tra qualche mese, quando il tema elezioni amministrative sarà caldo, anche Patrizia Testa potrà dire la sua c’è chi racconta di una cena, consumata qualche settimana fa in un ristorante fuori Busto. Tavolo interessante, al quale oltre alla presidentessa dei tigrotti sedeva anche qualche imprenditore bustocco: e tra gli argomenti che hanno tenuto banco non sono mancate le riflessioni sulla politica bustocca. Non tanto quella presente, ma futura. Insomma, se son rose… fioriranno e se son tigrotti… ruggiranno.

Caso Pro Patria-Busto 81, sindaco e assessore provano a spegnere l’incendio

Patrizia Testa  Speroni Palazzo Gilardoni – MALPENSA 24