Nuovo slogan leghista: forza Varese, grazie Busto

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Giancarlo Girogetti con la sciarpa del Southampton, di cui è acceso tifoso

“La palla è subdola. Non ha spigoli, non ha facce, e rotola sempre”. Frase di Gianni Brera, che da sola vale un trattato. Si adatta alla perfezione agli episodi di una partita, e agli accadimenti della quotidianità, quando la palla rotola e, rotolando, rimescola convinzioni, posizioni e pregiudizi. Così che Busto Arsizio offra l’occasione calcistica per resuscitare il Varese calcio, roba che soltanto qualche decennio fa avrebbe incendiato gli animi bustocchi, da sempre, non solo per questioni di campanile, avversi ai residenti sotto il Sacro Monte, e viceversa.

La cessione dei titoli sportivi del Busto 81 alla nuova società che intende ridare vita ai pur gloriosi colori biancorossi è contemplata proprio nell’inedita operazione di soccorso sportivo. Con quale concreta contropartita non lo sappiamo, ma non è questo che ci interessa. Benché una contropartita virtuale esista, la ritroviamo nelle pieghe della politica che ha generato e gestito la trattativa. Da una parte i vertici della Lega, con a capo Giancarlo Giorgetti, potente vice di Matteo Salvini, storico tifoso del Southampton, irriducibile pasionario del Varese; dall’altra l’ineffabile primo cittadino bustocco, Emanuele Antonelli, che nei giorni scorsi ha incontrato in città il segretario provinciale del Carroccio, Matteo Bianchi, su mandato dello stesso Giorgetti. Che cosa abbiano pattuito i due non è dato sapere, ma qualcosa hanno di certo pattuito. Quanto meno la desistenza bustocca rispetto all’acquisizione di un suo simbolo sportivo, destinato a rivitalizzare il Varese. E, con esso, la Lega varesina, protagonista di un’azione salvifica che riporterà il calcio nella Città Giardino e consenso elettorale al partito che fu di Umberto Bossi.

Non nascondiamoci dietro un dito: l’operazione è a suo modo commendevole, ma verrà giustamente rivenduta sul mercato elettorale per riconquistare, accanto al “Franco Ossola”, anche Palazzo Estense.

Per dirla in un altro modo, la Lega di Varese è venuta a fare shopping di voti a Busto Arsizio, che le ha riempito la sporta. Ottenendo molto probabilmente un credito politico dai capi leghisti da riscuotere a tempo debito. In che modo? Facilitando un’eventuale ricandidatura, che in tanti in città (Busto Arsizio) cominciano a ritenere indigesta per mille motivi, e che, anche per questo, ha bisogno di solidi sostegni. Figuratevi la sezione bustocca del Carroccio, che attraverso il suo segretario Francesco Enrico Speroni, ha già reso pubblica la propria antipatia politica per Antonelli, se da Cazzago Brabbia, il paese di Giorgetti, arrivasse l’ordine di ricandidare l’attuale sindaco. Appunto, figuratevela: malumori a strafottere, ma capo chino.

E allora, la palla è davvero subdola. Anche perché, non avendo facce, non possiamo guardarla negli occhi. E non avendo spigoli, è scivolosa e ingannevole. In modo che ciò che sembrano autogol, diventino invece gol a tutti gli effetti. Per chi deve guadagnare voti e per chi deve conservare le cadreghe. Forza Varese, grazie Busto.

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