Il Varese calcio rinasce grazie a Busto e si apre il caso del campo di via Valle Olona

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BUSTO ARSIZIO – Città di Varese è il capolinea del Busto 81 delle meraviglie: dalla Seconda categoria alla Serie D in 7 anni. È infatti ormai certo che nel capoluogo il calcio può tornare a un livello più decente grazie a Busto, che “immola” una delle realtà più importanti, poiché con la fusione in vista perderà un’eccellenza calcistica. Sacrificata per ridare palcoscenico a una società certamente più blasonata, ma (a livello campanilistico) rivale. Un passaggio non da poco, anche perché l’operazione mette sul tavolo una questione molto sentita a Busto: ovvero l’utilizzo del campo di via Valle Olona.

I mal di pancia bustocchi

Vox populi, ma anche qualche chat, racconta che a Busto non fossero molto contenti di fare un favore (calcistico) ai cugini biancorossi, impantanati nelle sabbie mobili del calcio di estrema periferia. Anche perché i bustocchi i galloni della serie D se li sono conquistati sul campo. E tanto più per via del fatto che il nome Busto 81 verrà cancellato al momento dell’iscrizione della nuova società varesina. Insomma, della storia scritta in via Valle Olona non rimarrà nulla di concreto. O molto poco: si parla una squadra che ripartirà dalla terza categoria e del vivaio. Non è però garantito a chi andrà in gestione lo stadio di via Valle Olona. Poiché, per come stanno le cose, visto che a livello societario cambia tutto, potrebbe essere riassegnato. E non è da escludere che possa finire in gestione a un’altra società. Non è un segreto che in città esistano realtà che hanno un’atavica fame di strutture (la Pro Patria ad esempio) e non sono mai riuscite a trovare un accordo con Palazzo Gilardoni per poter avere gli spazi necessari. A questo punto, in teoria, che nel calcio e anche nella politica è ben diversa dalla pratica, si apre uno spazio dagli esiti non scontati.

Arrigo Sacchi docet

Ma dicevamo del malcontento bustocco dell’operazione, che prenderà vita con la fusione tra il Città di Varese e il Busto 81: avrà una nuova matricola di iscrizione e, come campo di casa, il Franco Ossola. Si porterà dietro anche le categorie sia a livello di prima squadra che di settore giovanile dei bustocchi. È chiaro che se sul piatto si mette ciò che guadagna Varese e ciò che perde Busto, la bilancia pende nettamente a favore dello sport del capoluogo.

Ma questo tipo di promozioni di cartone non fanno più scalpore in un calcio costretto a fare i conti con le difficoltà economiche delle società. Però Arrigo Sacchi insegna che “il calcio tra le cose più futili è la più importante“. Così importante che i mal di pancia di qualche politico bustocco sono risultati, dicono i ben informati, essere passeggeri a fronte di ragioni che poco hanno a che fare con il pallone che rotola in porta. Per Varese si è trasformato in una splendida rete, mentre per Busto in un clamoroso autogol. Per molti, ma per tutti.

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