Salva-Accam, Busto chiama le opposizioni. Ma Europower chiede 4,4 milioni

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BUSTO ARSIZIO – Il piano salva-Accam val bene una telefonata ai gruppi di opposizione. Potrebbe essere l’ultimo tentativo per poter varare la Newco tra Accam, Amga e Agesp, che consentirebbe di sostenere gli investimenti per la ristrutturazione dell’inceneritore di Borsano. L’operazione messa a punto dal CdA di Accam è stata votata dalla maggioranza dei soci nell’ultima assemblea, ma senza l’avallo del Comune di Busto Arsizio. Ora, con la Lega di Busto che non molla sullo spegnimento dell’impianto entro il 2027 (mentre il piano salva-Accam prevede il prolungamento della scadenza al 2032), serve anche a Busto un sostegno bipartisan per approvare l’operazione tra Accam, Amga e Agesp. L’alternativa potrebbe essere il fallimento.

Il piano salva-Accam

In una parte del centrodestra bustocco, sindaco Antonelli compreso, si starebbe delineando la consapevolezza che il piano predisposto dal CdA di Accam presieduto da Angelo Bellora, per quanto perfettibile (Busto insiste ad esempio per l’opzione dell’apertura ai soci privati), possa essere una soluzione sostenibile per tenere in piedi la società di smaltimento dei rifiuti. A far pendere la bilancia favorevolmente ci sono almeno due fattori: da un lato, il fatto che Amga avrebbe già ottenuto le necessarie garanzie per l’ottenimento dei prestiti bancari necessari per gli 8 milioni di investimenti previsti sull’impianto, e dall’altro il fatto che, nell’ultima riunione tra Agesp, Amga e le due amministrazioni di Busto e Legnano, sia stato chiarito che il piano non prevede l’obbligo di conferimento alla newco del terreno di Borsano su cui sorge l’inceneritore, prospettiva che aveva allarmato Busto. Il piano, dunque, sembra reggere.

Il vertice con le opposizioni

Così, dopo l’ultimo vertice di maggioranza senza una fumata bianca sul destino di Accam – alla Lega, sempre ferma sulla richiesta di spegnimento dell’impianto entro il 2027, si è accodata anche una parte del gruppo di Idee in Comune – è emersa la volontà di aprire alle opposizioni per condividere i contenuti del piano. E cercare i voti che la maggioranza non ha per farlo passare in consiglio comunale, condizione indispensabile per poterlo portare avanti. Del resto, l’operazione è stata già approvata da soci di diverso colore politico in assemblea. Il sindaco Antonelli ha così convocato i rappresentanti dei gruppi di minoranza per questa sera, 3 novembre, alla vigilia della seduta della commissione affari generali in cui è prevista anche l’audizione dei vertici di Agesp, richiesta dalla consigliera del Movimento Cinque Stelle Claudia Cerini per capire quale tipo di coinvolgimento è stato chiesto alla società partecipata di Busto nell’ambito del piano “salva-Accam” che vede la legnanese Amga in prima linea.

La grana Europower

Nel frattempo però la situazione finanziaria della società guidata da Angelo Bellora potrebbe ulteriormente precipitare, visto che il gestore privato dell’impianto, Europower, si è visto accogliere dal Tribunale di Busto un decreto ingiuntivo da 4,4 milioni di euro nei confronti di Accam. Si tratta delle fatture inevase del contratto di gestione dell’inceneritore: Accam aveva smesso di saldare le rate a Europower dopo aver avviato un contenzioso sulle responsabilità dell’incendio del gennaio 2020 che ha distrutto le turbine, causando rilevanti danni economici alla società. Una battaglia a colpi di carte bollate che si intreccia con quella per il salvataggio dell’ex consorzio di smaltimento dei rifiuti. Il decreto ingiuntivo non è però immediatamente esecutivo, perciò Accam avrà 40 giorni di tempo per poter depositare le proprie osservazioni in Tribunale. E a quel punto anche la partita per la sopravvivenza si sarà probabilmente già chiusa.

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