Reguzzoni (Agesp): «La newco con Amga e Accam? L’ho letto sulla stampa»

BUSTO ARSIZIO – «Io della newco l’ho letto sulla stampa. Non ho ricevuto nessuna telefonata, nessuna Pec, nessuna comunicazione ufficiale». Così Giampiero Reguzzoni, amministratore unico di Agesp Spa, dribbla le domande delle opposizioni sull’ipotesi della nuova società di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, su cui si poggia il piano di salvataggio di Accam, approvato a maggioranza (senza il voto del Comune di Busto Arsizio, motivato anche dal mancato coinvolgimento della sua partecipata) la scorsa settimana in assemblea dei soci.

Lega contro la Newco

Una bordata che nasconde anche una presa di distanza, quella dell’ex vicesindaco Reguzzoni, alla guida di Agesp in quota Lega? Come amministratore unico è tenuto ad eseguire quello che l’amministrazione comunale decide, ma non è un mistero che alla sezione di Busto del Carroccio non piaccia il progetto per la costituzione di una nuova società per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti tra l’Amga di Legnano, la partecipata di Busto e l’Accam, così come è stato messo a punto. Nell’ultimo vertice sul tema, il segretario cittadino Francesco Speroni ha ribadito che la Lega non ha intenzione di avallare alcun piano che non preveda lo spegnimento dell’inceneritore di Borsano entro il 2027, mentre nel resto della maggioranza di centrodestra ci sarebbe disponibilità ad approfondire il piano del presidente Angelo Bellora, anche perché sarebbe sostenibile (con 8 milioni di euro di investimenti già garantiti) anche senza il conferimento alla Newco del terreno su cui sorge Accam.

I convitati di pietra

Se Agesp è stato il “convitato di pietra” nell’ambito dell’elaborazione del piano presentato dal CdA di Accam, la vicenda della società che gestisce l’impianto di termovalorizzazione ha recitato lo stesso ruolo nel corso della seduta di oggi, 28 ottobre, delle commissioni congiunte, dedicata alla delibera per l’affidamento “in house” del servizio di smaltimento rifiuti ad Agesp. Perché l’opposizione ha cercato più volte di legare il provvedimento che dovrà essere votato settimana prossima in consiglio comunale con la delicata partita della Newco per salvare Accam.

I dubbi e le risposte

«Stiamo mischiando due cose che non c’entrano» ha ribadito il numero uno di Agesp Giampiero Reguzzoni. E ai dubbi di Claudia Cerini (M5S) sulla possibilità di avere due partecipate con lo stesso scopo societario, la risposta è stata chiara: «Non c’è nessuna conflittualità perché Accam non è più in house. Alla scadenza del contratto di servizio, il Comune dovrebbe fare una gara per lo smaltimento dei rifiuti. L’alternativa è passare questa competenza ad Agesp, che è una sua controllata al 100%». Una scelta che risponde anche alla necessità, imposta dal legislatore, di far «gestire il ciclo integrato dei rifiuti ad un unico soggetto». Agesp, appunto. Critica Cinzia Berutti (Pd): «Dovremmo discutere il perché delle scelte, e non solo gli aspetti tecnici». Ma il sindaco Emanuele Antonelli la stoppa: «È la scelta migliore sia per il Comune sia per Agesp. Ne abbiamo discusso ampiamente».

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