GALLARATE – Gallarate una città per vecchi? L’analisi demografica del Comune mostra la fotografia di un rapido declino verso la terza e quarta età. Dal 2013 a oggi il Gallaratese medio ha un anno più: l’età media dei residenti è passata infatti dai 43,9 anni di sei anni fa ai 44,9 del 2018.
L’invecchiamento a Gallarate
Dei 53.339 residenti a Gallarate registrati nel 2018, gli over 65 sono il 24,07%, mentre gli over 85 il 4,03%. Erano rispettivamente il 21,53% e il 3,02% soltanto sei anni. Come mostra il grafico, l’invecchiamento della popolazione ha subito un’impennata, portando a un peggioramento di tutti i parametri di riferimento: l’indice di dipendenza è passato dal 33,5 al 36,05%, l’indice di vecchiaia dal 151,5 al 162,5, l’età media da 43,9 anni a 44,9.
I problemi sociali
Una delle conseguenze più rilevanti dell’invecchiamento demografico – sottolineano i Servizi sociali – è il bisogno di assistenza più o meno continuativa per l’inabilità temporanea o definitiva a svolgere le attività di vita quotidiana. Così, come per le persone disabili di ogni fascia di età, la progressiva riduzione dell’autonomia funzionale assume una dimensione sociale non trascurabile. La rete familiare è sempre più fragile e inadeguata a prendersi cura dei diversi bisogni e l’azione politica, che richiede ai caregiver informali sempre più compiti di cura e di alta responsabilità, appare improponibile, ponendosi peraltro in discontinuità con le strategie di cura adottate nei sistemi di protezione sociale più efficaci in Europa.
Le contromosse del Comune
Per tentare di dare una risposta a quella che presto potrebbe diventare una vera e propria emergenza sociale, il Comune di Gallarate ha studiato per il 2020 un progetto di potenziamento dell’assistenza domiciliare. L’obiettivo dichiarato è evitare, per quanto possibile, il ricovero e lo sradicamento degli anziani dal proprio contesto sociale e abitativo attraverso l’erogazione di una serie di prestazioni di carattere domestico-igienico-sanitario, di supporto psicologico, di aiuto nelle attività quotidiane. “Gallarate #unacittàinclusiva” – questo il nome del progetto – ha un costo di 250mila euro; la giunta Cassani ha chiesto al ministero un finanziamento pari a 100mila euro per abbassare di due quinti il carico per le casse comunali.
Si tratta di misure finalizzate a fornire una risposta assistenziale a persone fragili, con limitazioni parziali delle autonomie e in assenza di una rete di sostegno. Operano in ottica preventiva per assicurare la permanenza in un contesto che favorisca il mantenimento della socialità, della vita di relazione, nonché l’adeguato sostegno alle autonomie residue.
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