A Busto gli Stati Generali della Cultura. Per guardare al futuro dopo le restrizioni

BUSTO ARSIZIO – «Visione, rinnovamento, ripensamento». La cultura a Busto riparte da queste tre parole chiave. Sperando di voltare pagina rispetto a questo 2020, in cui il settore ha sofferto e sta soffrendo, penalizzato dalle restrizioni. È quanto emerso agli Stati Generali della Cultura di Busto Arsizio, che si sono svolti in videoconferenza questa mattina, 19 dicembre. Radunando attorno ad un tavolo, stavolta virtuale, il variegato mondo delle associazioni culturali, «il vero grande patrimonio della città», come le ha definite la vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli, regista dell’iniziativa, giunta alla quarta edizione, «dedicata a tutti coloro che in città hanno a cuore la cultura, la coltivano, la promuovono».

La rete della cultura

Un momento di bilancio su quel che si è fatto (o non si è potuto fare) durante l’anno, ma anche di riflessione sul futuro. In collegamento da remoto una cinquantina di persone, in rappresentanza di associazioni e realtà culturali cittadine, raggruppate nei sei tavoli tematici (Immagine, Arte, Letteratura, Musica, Teatro, Identità) in cui fanno rete per sviluppare «solidarietà, sinergie e scambi» proficui. «Chi pensa che la cultura sia solo un modo leggero e intelligente di trascorrere il tempo libero non la frequenta, e per questo lo invitiamo a farlo – sintetizza l’assessore Manuela Maffioli (nella foto) – la cultura ha un grande valore materiale ed è un fattore di sviluppo del territorio, oltre a permettere la crescita personale e della collettività».

L’annus horribilis

Nel suo saluto iniziale, il sindaco Emanuele Antonelli ha ricordato «quella domenica mattina di febbraio (era il primo giorno di restrizioni, quando fu decisa la chiusura delle scuole, ndr) in cui abbiamo dovuto annullare il concerto di Ramin Bahrami, la prima di una serie di rinunce che ci hanno accompagnato fino a oggi», auspicando che si possa quanto prima «tornare alla normalità» per «condividere le emozioni che l’arte, la musica, il teatro ci regalano». Il Covid ha stravolto il settore culturale in tutte le sue forme. «I teatri sono chiusi – ha ricordato con un momento di silenzio Sergio Salmoiraghi dei Viandanti Teatranti, che presiede il tavolo tematico – ma i teatri sono da sempre l’agorà di una città. Ospitano il teatro, la musica, i convegni. E a Busto abbiamo 8 sale, 3500 posti, 8 compagnie di produzione». Eppure, ricorda Salmoiraghi, «non ci siamo fermati».

Il futuro

Come ogni anno, si riparte dalle tre parole chiave: visione, rinnovamento, ripensamento. «La visione riguarda il futuro della città – spiega l’assessore Manuela Maffioli – perché Busto sia anche e sempre di più una città di cultura, occorrerà pensare agli spazi della cultura, quelli nuovi e quelli da ripristinare, attivandosi per il recupero delle risorse necessarie. Rinnovamento significa proseguire sulla strada dell’affrancamento dall’autoreferenzialità: la cultura dovrà aprire sempre di più un dialogo con tutti gli strati della società e con le più moderne teorie che stanno accompagnando l’umanità, in modo che si proponga come componente vera, reale e sostanziale della società. Ripensamento fa invece riferimento alla cultura come strumento di attrazione di menti, di cuori, di risorse, di capitali, in un approccio sfidante che la faccia percepire sempre di più come un reale bisogno». E nell’orizzonte della cultura di Busto ci sono i giovani: «Il sogno è quello di una città in fermento, giovane, dinamica, che pensa, che cresce, si evolve, si sviluppa, che sia pervasa dalla fame di sperimentare attraverso i giovani».

L’esempio

Oltre alle relazioni dei referenti dei tavoli – Claudio Argentiero per l’Immagine, Francesca Boragno per la Letteratura (che ha visto l’ingresso delle quattro case editrici che hanno sede in città), Sergio Salmoiraghi per i Teatri, Rolando Pizzoli per l’Identità, Davide Bontempo per la Musica e Andrea Cavalli per l’Arte – la «mattinata di lavoro» si è conclusa con l’intervento dell’ospite speciale di questa edizione, il direttore del Palazzo Ducale di Genova Serena Bertolucci. Che ha portato l’esempio di quanto il suo museo sia riuscito a fare nonostante la pandemia, partendo dal presupposto che «i musei sono fatti per essere sentiti e vissuti e che la cultura è un servizio essenziale, cura l’animo, forma le persone, sono le persone».

Il bilancio triennale

L’assessore Manuela Maffioli ha poi fatto un “bilancio” delle principali azioni del triennio:

  • per il settore musei:
    • 35 mostre (di cui 17 patrocinate o in collaborazione e 18 organizzate direttamente, tra cui la rassegna dedicata a Maria Lai, Miniartextil, Busto in Liberty, l’Omaggio a Leonardo, mostra del fotografo Massimo Sestini L’aria del tempo, l’omaggio a Bossi e Raffaello, rassegna già allestita, in attesa della riapertura, così come il calendario della rassegna Uno spazio per l’arte già pronto)
    • 460 donazioni
    • 8 restauri (tra cui la cantina da vini di palazzo Cicogna) e 2 nuovi allestimenti espositivi
    • la costituzione della rete dei musei industriali del territorio
    • la riedizione del catalogo delle Civiche raccolte nel trentesimo anniversario
  • per la didattica museale e territoriale:
    • partecipazione di 12.550 studenti alle attività dedicate alle scuole
    • partecipazione di 710 famiglie ai 36 incontri a esse dedicati
    • 34 video didattici e incremento attività social
    • per il 2021 continueranno le attività di accompagnamento alle mostre, le domeniche ai musei e le iniziative nell’ambito della rete dei musei industriali MIVA
  • per le politiche culturali:
    • costituzione dei 6 tavoli tematici della cultura: arte, musica, teatro, immagine, letteratura e identità
    • realizzazione di 115 concerti e iniziative musicali (tra cui la rassegna BA classica, Opera domani, Ul gran cuncertu, i concerti di BA cultura per l’estate)
    • realizzazione di 236 iniziative teatrali e cinematografiche
    • 66 conferenze e convegni patrocinati (in questi anni è nata TedX Busto Arsizio che permette alla città di entrare nel grande circuito internazionale TedX)
    • realizzazione di 34 video didattici sui musei civici dedicati ai bambini durante il lockdown
  • per la biblioteca:
    • rinnovo degli spazi della biblioteca (ripensata anche con il contributo di 4 focus group a cui hanno partecipato cittadini, scuole e associazioni)
    • 59 iniziative di promozione della lettura rivolte agli adulti
    • 153 attività di promozione della lettura rivolte ai bambini
    • 30 iniziative di promozione della lettura on line per adulti e 41 per bambini durante il lockdown
    • 67 tra conferenze, incontri e corsi
    • 18 mostre bibliografiche
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