Le sottolineature di Gian Franco Bottini sui progetti della pista ciclabile a Busto Arsizio vogliono solo criticare, senza proporre dei cambiamenti concreti. Certo, lo sappiamo anche noi di Legambiente che il progetto ha delle criticità, ma quale sarebbe la soluzione? Lasciare lo cose così come sono?
Noi sappiamo che le ciclopedonali possono essere pericolose, a causa della presenza contemporanea di pedoni, biciclette e monopattini elettrici. Ma le abbiamo proposte solo nei punti in cui non si possono realizzare delle piste ciclabili. Forse Bottini dovrebbe guardarsi intorno, perché Busto Arsizio è piena di ciclopedonali di fatto. Viale Alfieri, viale Sicilia. Sono solo alcuni esempi delle numerose vie bustocche dove i ciclisti, vista la mancanza di un progetto di viabilità dedicato, sono costretti a pedalare sui marciapiedi. E quindi queste situazioni di pericolo esistono già.
Per non parlare poi del tema parcheggi e commercianti. Togliere degli spazi auto davanti ai negozi della città non sarà uno svantaggio. Infatti, studi scientifici internazionali, e se Bottini vuole posso mostraglieli, hanno dimostrato che le piste ciclabili fanno aumentare le vendite per il piccolo commercio. Perché pedalando i ciclisti sono più propensi a fermarsi per negozi. E poi ci sono comunque molte vie laterali nelle quali è possibile parcheggiare per chi si sposta in auto.
Insomma, la strada è di tutti e la ripartizione deve essere equa. Se vogliamo davvero contribuire a un cambiamento è necessario che proposte come quelle della ciclabile arrivino proprio dall’amministrazione. Perché “l’adeguata mentalità della città” di cui parla Bottini deve essere spinta da interventi comunali. E comunque questa mentalità già esiste, perché sono tanti i bustocchi che sentono la necessità di una viabilità più favorevole ai ciclisti. Soprattutto i più giovani, come i ragazzi minorenni che vorrebbero andare a scuola in bicicletta. E’ anche e soprattutto per loro che è arrivata nostra proposta.
Paola Gandini
presidente Legambiente Busto Arsizio