A Castellanza il centrodestra non si ama più, ma neppure si separa

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CASTELLANZA Tanto tuono che non piovve. La tempesta annunciata da più parti e che avrebbe dovuto mandare in frantumi il centrodestra castellanzese in realtà non c’è stata. O è stata per il momento scongiurata. Dal vento leghista, che all’improvviso, con la calata dei vertici provinciali, ha cambiato direzione. E anziché bufera ha portato il bel tempo. Ma andiamo con ordine, poiché è davvero curioso vedere come le dichiarazioni di guerra si tramutano in “bacetti” amorosi nel volgere di nemmeno 24 ore.

Sculacciati e messi in riga

I ben informati degli affari leghisti castellanzesi davano da giorni un Carroccio litigioso e diviso tra chi sottobanco stava politicamente trescando con il gruppo Partecipiamo e in particolare con il sindaco Mirella Cerini e chi era pronto a sposare la candidatura a sindaco di Matteo Mazzucco. Fazioni concordi solo sul fatto di non volere come leader del centrodestra l’attuale coordinatore di Fratelli d’Italia Luciano Lista.

E non erano pochi negli ambienti padani a scommettere che l’incontro di ieri sera, lunedì 12 ottobre, sarebbe stato quello in cui il Carroccio avrebbe preso la decisione di rompere gli indugi e annunciare una corsa solitaria. E invece no. Poco prima di spegnere la luce e chiudere la riunione, dal consesso è saltato fuori un “Ricompattare le fila”: si va con il centrodestra unito. Poche storie, meno fantasie in palio alle prossime amministrative c’è molto di più degli umori locali. Che, Luino (e non solo) insegna, se assecondati possono davvero fare male.

Forza Italia sta dove sta

Non si muove nemmeno Forza Italia, che davano già tra le braccia del gruppo di maggioranza. E anche in questo caso l’assicurazione che nessuno degli azzurri tradirà è arrivata da lontano e direttamente (con qualche messaggio) anche nella sede leghista. «Anche se – dice qualcuno – in fondo chi sono e quanti sono quelli di Forza Italia a Castellanza? Diciamo – aggiungono – che però con la loro presenza confermano la coalizione unita».

E i Fratelli?

Ecco, appunto Fratelli d’Italia, che, del trittico del centrodestra, sono gli unici a non aver mai alimentato voci e aver camminato sicuri lungo la propria direttiva. Hanno già fatto capire per tempo che la partita sul candidato se la vogliano giocare. Hanno lasciato intendere che lo faranno mettendo sul tavolo il nome di Lista e sono rimasti ad ascoltare sussurri e pettegolezzi sugli alleati senza fare un passo o rilasciare una dichiarazione di guerra. Fermi sulle proprie posizioni ad attendere anche una risposta all’invito d’incontro fatto ormai un bel po’ di giorni fa e al quale nessuno dei partiti alleati aveva dato risposta. Forse proprio perché, vox populi vox dei, non proprio tutti erano pettegolezzi infondati e alimentati.

La polvere sotto il tappeto

La sensazione di molti, di centrodestra seppur con differenti appartenenze partitiche, è che in questo momento la cosa migliore da fare è mettere polvere e magagne sotto il tappeto. Insomma coprire screzi, rivendicazioni e ambizioni e fare almeno un paio di giri di consultazioni per capire che aria tira in casa d’altri. Infatti non è un caso che il nuovo refrain che va di moda in tutte le case politiche del centrodestra di Castellanza è: “Il nostro obiettivo è lavorare per un centrodestra unito, certo non a discapito di tutto e di tutti. E sul candidato sindaco vediamo chi ha l’uomo migliore da mettere in campo”. Insomma tanto rumore per ritrovarsi al punto di partenza, ovvero al derby tra il leghista Mazzucco e Big Luciano.

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