A chi guarderanno i cattolici?

patrini politica voto
Luigi Patrini

di Luigi Patrini

Le recenti elezioni politiche hanno registrato novità significative, che cominciano a far riflettere su alcuni grandi mutamenti in atto. Da tempo si parla di “fine delle ideologie”: in crisi già da prima, il marxismo ha subito un’incrinatura e poi il declino, dopo la caduta del Muro di Berlino e con la fine dell’URSS; in parallelo anche l’ideologia liberal-liberista è andata sfarinandosi per l’evaporare del mito di un progresso senza limiti: qualcuno forse si ricorda il rapporto del Club di Roma di Aurelio Peccei redatto dal prestigioso MIT su “I limiti dello sviluppo”? Se la “profezia” è stata dimenticata non è un problema: in questi ultimi anni ne stiamo facendo tutti una non simpatica esperienza! Sono finite le ideologie e in Italia – ma non solo da noi – stanno finendo anche i partiti e, con questii ultimi, rischia di finire anche la democrazia, perché i partiti sono strumenti indispensabili  di mediazione tra singoli cittadini, le famiglie e i gruppi sociali da un lato e, dall’altro, l’insieme del popolo sovrano. Senza tale mediazione i cittadini sono alla mercé delle lobby e dei gruppi di potere organizzati. Credo che quando si porrà mano – speriamo in modo serio – alla riforma della seconda parte della nostra Costituzione, occorrerà stabilire i principi sui quali fondare una buona legge sui partiti, che ne regoli il finanziamento e ne garantisca il carattere democratico (cosa che la Costituzione prevede già per i sindacatì all’art. 39). E’ chiaro che un partito come F.I., che non ha mai fatto un congresso per eleggere il proprio segretario nazionale, è una pericolosa anomalia. Anche le cosiddette “primarie”, pur riguardando scelte interne ai partiti, dovrebbero essere inquadrate in regole di legge valide per tutti i partiti.
L’altra cosa indispensabile da mettere in Costituzione sarebbe – secondo me –l’obbligo che i candidati al Parlamento siano scelti tra chi ha fatto almeno un quinquennio in un’Amministrazione comunale, come sindaco, assessore o consigliere: è  in questo ambito che chi governa una comunità incontra le persone e i problemi veri delle persone. Che esperienza possono avere personaggi paracadutati in Parlamento che non hanno un lavoro, un’esperienza amministrativa? Magari avranno anche la Laurea (della quale sarebbe ora di ridimensionare il valore legale), ma spesso danno proprio l’impressione di essere persone squalificate, prive di capacità, mosse da aspettative personalistiche più che da vera attenzione al bene comune dell’intera comunità.
C’è poi un problema che forse non interessa la totalità degli Italiani, ma riguarda una parte consistente di quello che un tempo si chiamava “mondo cattolico”. Dopo la fine della DC i cattolici si sono un po’dispersi in vari partiti e schieramenti: la Chiesa stessa ha giustamente legittimato la possibilità del pluralismo delle opzioni politiche almeno a far tempo dall’esortazione apostolica Octogesima adveniens di Paolo VI (1971); ma c’è un problema: come si possono conciliare l’adesione ai contenuti del magistero sociale della Chiesa con l’adesione a partiti che programmaticamente ne rigettano i presupposti valoriali su temi qualificanti come la difesa della  vita, la libertà di educazione e la tutela della famiglia naturale? Oggi non c’è – almeno pare – l’urgenza di una scelta elettorale per il Parlamento, ma il tempo scorre e tra non molto la scelta si porrà per chi ha il desiderio di essere fedele ad una Chiesa che, con le sue proposte, (nonostante i limiti che anche gli uomini di Chiesa – come chiunque – possono avere) aiuta l’uomo a vivere in pace con se stesso, ad impegnarsi per il bene proprio e della propria famiglia, ad avere una giusta apertura al bene dell’intera comunità nazionale e sovranazionale. E quando dovranno votare, a chi guarderanno queste persone che, pur riconoscendo il buono che  in varia misura è pur presente in tante forze politiche, hanno capito che i Valori proposti dalla Chiesa sono Valori “buoni” per ogni essere umano e non sono affatto orpelli ideologici legati ad un passato remoto che non torna più? A chi guarderanno? Oggi non si vede proprio nessuno a cui possano guardare con tranquillità. Né a destra, né a sinistra e neppure al centro. Un bel problema! Eppure …votare necesse est! Suvvia, rimbocchiamoci le maniche!

Politica cattolici patrini – MALPENSA24