A Legnano il forte messaggio scenico di “No Body” sulla tratta a fini sessuali

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LEGNANO – Un messaggio forte e diretto, sconvolgente per alcuni, rivelatore per altri. Non è una mostra, né uno spettacolo in senso stretto: la compagnia FavolaFolle di Gaggiano che lo allestisce in collaborazione con l’associazione Lule onlus lo definisce una installazione teatrale, fatta di cose e persone, oggetti luci proiezioni e attori, anzi attrici in carne e ossa. La stessa carne che diventa merce da vendere, azzerando la persona e alimentando un mercato antico quanto l’uomo ma non per questo da rassegnarsi ad accettare: quello della prostituzione e della tratta di esseri umani ai fini dello sfruttamento sessuale. Farà discutere “No Body”, in scena ogni ora al centro sociale “Sandro Pertini-Il Salice” di Legnano (via dei Salici 9) sabato 15 dalle ore 17.00 alle 22.00 e domenica 16 dalle 10.00 alle 19.00 (tranne alle 13.00 e alle 14.00). Un percorso, alla lettera, di 45 minuti in cinque spazi per sollecitare i sensi e la mente. All’installazione, gratuita e vietata ai minori di 14 anni per il linguaggio e le immagini esplicite, si accede in gruppi di 20 persone alla volta; vivamente consigliata la prenotazione al 392 9939299 o all’indirizzo e-mail info@favolafolle.com.

Allestimento scenico vietato ai minori e da prenotare per gruppi

legnano nobody teatro tratta sfruttamento«Siamo molto attenti – sottolinea Salvatore Forte, presidente della Fondazione Ticino Olona che ha dato il suo contributo all’evento – agli aspetti sociali del territorio. Qui si affronta un tema delicato e da combattere come la violenza e lo sfruttamento con un laboratorio scenico che coinvolge gli spettatori in maniera viscerale». C’è chi ne esce frastornato, chi con le lacrime agli occhi. Per Giuseppe Assuntino del Centro Pertini «la nostra era l’unica location possibile», mentre il responsabile comunicazione ed eventi di Lule onlus, Alessandro Boscardin, precisa che «come già avvenuto a Magenta, Gaggiano e Abbiategrasso non cerchiamo teatri per la messa in scena, ma spazi da valorizzare, location significative come questo centro sociale collocato in periferia. La parola chiave è sensibilizzazione: è questo che serve, lo sfruttamento sessuale non è questione di decoro urbano ma di schiavitù e privazione della libertà. Un messaggio che vogliamo coinvolga anche le scuole».

Il regista Compare: «Facciamo conoscere la periferia umana»

legnano nobody teatro tratta sfruttamento«Per noi – spiega Carlo Compare, direttore artistico della compagnia FavolaFolle – la periferia, anche umana, è un tema molto importante. In questo allestimento non c’è un rapporto frontale tra attore e spettatore ma confondiamo i ruoli. I pregiudizi nascono dalla mancanza di conoscenza: l’obbiettivo è far conoscere il più possibile questo mondo. Siamo usciti in strada per andare a conoscerlo, riportarne gli aspetti più umani e capire che cosa significa davvero farne parte. Chi viene a “No Body” vive una esperienza difficile da identificare, con una crossmedialità che tocca tutti i linguaggi. Il contatto con le attrici è tale da far sembrare di vivere insieme lo stesso percorso: non ti arrivano concetti, ma sensazioni a livello epidermico. È come un’onda che ti trascina, ci sono dei personaggi ma il terreno su cui si muovono è astratto e metaforico. Lo stesso titolo ha una doppia valenza, non essere umano e non essere corpo».

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