A Malpensa le case delocalizzate sono ancora occupate dagli abusivi

MALPENSA – L’incendio dello scorso 25 novembre a Case Nuove di Somma Lombardo lo ha reso palese: le case delocalizzate attorno a Malpensa sono ancora occupate da abusivi che vivono nel degrado, cucinando e scaldandosi con mezzi di fortuna che creano pericolo per loro stessi e per chi ci vive attorno. Le demolizioni degli ultimi tre anni ancora non hanno risolto il problema alla radice: gli immobili rimasti in piedi sono abitati da chi non ne avrebbe diritto.

La Lega all’attacco

Secondo la Lega di Somma Lombardo, che più volte negli anni scorsi aveva denunciato l’occupazione abusiva del civico 20 di via Baracca a Case Nuove (poi demolito con la seconda fase di abbattimenti), l’incendio dimostra che «il problema delle occupazioni abusive nella nostra frazione non è ancora stato risolto». Aggiungono i leghisti: «Lo stabile dato in gestione alla Croce Rossa di Gallarate (avevamo richiesto tutte le autorizzazioni) per accogliere i senzatetto forse non funziona o non ha abbastanza posti letto (costa 2 euro al giorno). Cercheremo di capire meglio per quanto ci sarà possibile. Questa volta non ci sono stati danni alle persone, ma una domanda sorge spontanea: nessuno sapeva?»

Vivono all’interno

Il vicesindaco Stefano Aliprandini (Pd) ammette che i casi di occupazione a Case Nuove sono diminuiti, ma non sono ancora terminati con le prime due fase di demolizioni. Ma assicura: «Non c’è emergenza». L’incendio dello scorso 25 novembre in via Santa Margherita sarebbe stato generato dal corto circuito di una stufetta elettrica. All’interno abitava un uomo di origine africana, «una persona nota, con regolare permesso di soggiorno e senza precedenti».

case delocalizzate abusivi

Il progetto della Croce Rossa

Questa persona (e probabilmente non è il solo) non rientra nel progetto della Croce Rossa, una sorta di patto per il reinserimento sociale varato due anni fa. Sei richiedenti asilo (che formalmente risultano residenti a Somma Lombardo) e una famiglia con una minore a carico che abitavano in via Baracca sono stati temporaneamente ricollocati in due distinti immobili delocalizzati che, in virtù del fatto che si trovano all’interno di antiche corti, a differenza degli altri non possono essere abbattuti. Con un esborso contenuto da parte del Comune e mediante l’intervento di Aler, i due alloggi sono stati sistemati e resi abitabili. «E’un progetto che prosegue, che sta dando risultati ed è costantemente monitorato», spiega Aliprandini. Un risultato che però ha risolto il problema soltanto in parte. Ora, con i 295mila euro in arrivo da Regione Lombardia, la situazione dovrebbe migliorare ulteriormente con nuove demolizioni. Ma la strada verso il ritorno alla normalità appare ancora lunga.

Case delocalizzate abusivi – MALPENSA24