A Olgiate fiorisce l’Albero della vita, nuova comunità per mamme e bambini

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OLGIATE OLONA – Un ambiente rimesso a nuovo, bene attrezzato, luminoso e sereno. È la comunità di accoglienza per mamme e bambini “L’albero della vita” ricavata nell’ex oratorio femminile di Olgiate Olona in via Landriani (nelle foto). A inaugurarlo sarà venerdì prossimo, 17 marzo, alle ore 17.00 l’ex ministro Marta Cartabia, docente ordinaria di diritto costituzionale all’Università Bocconi di Milano e presidente emerita della Corte Costituzionale.

La casa di accoglienza, estesa su 700 mq complessivi, è su due piani, con uno spazio semi interrato per attività, laboratori e corsi di formazione che saranno tenuti da aziende locali per favorire l’inserimento lavorativo delle adulte. Al piano terra una saletta colloqui, lavanderia e reception per i visitatori; un grande salone, separato dalla casa di accoglienza e munito di servizi autonomi, cucina e impianto audio-video sarà a disposizione del territorio anche per eventi privati. Al primo piano, gli ospiti svolgeranno la propria vita quotidiana in 5 camere, ciascuna con bagno, per un totale di 12 posti letto, con una spaziosa cucina comune e una zona soggiorno per l’intrattenimento, i giochi, i compiti e lo studio; una lunga balconata affacciata sul cortile raccorda gli spazi comuni.

Struttura ricavata nell’ex oratorio femminile

L’immobile resterà di proprietà della Curia con la formula della donazione modale per 25 anni alla cooperativa sociale Primi Passi, anima del progetto. “L’albero della vita” aprirà in maggio, a un anno dall’inizio dei lavori di ristrutturazione. Per garantire il massimo risparmio energetico, è stato dotato di un impianto fotovoltaico e di riscaldamento a gas con pompe di calore.

La struttura è stata intitolata a Maria Gabriella, una bambina desiderata per 15 anni dai genitori Anna e Giovanni Rimoldi, ma vissuta solo 100 giorni dalla nascita. In linea con il loro impegno nel Cav-Centro di aiuto alla Vita di Busto Arsizio (ora intitolato a loro), i coniugi Rimoldi hanno destinato un lascito testamentario al Movimento per la vita italiano con lo scopo di contribuire alla realizzazione di una casa di accoglienza mamma-bambino, che è stato indirizzato alla casa di accoglienza olgiatese.

All’interno della struttura, dove lavoreranno alcune educatrici (una ogni 6 bimbi, due di giorno e una di notte), vivrà stabilmente una famiglia (se ne sono fatte avanti quattro) come punto di riferimento e per favorire le relazioni sociali fra gli ospiti e un clima informale e familiare, come avviene nella Casa Gialla onlus, la comunità residenziale per minori che, inaugurata nel 2014, ha accolto più di 80 bambini tra 0 e 6 anni allontanati dalla famiglia di origine in attesa di adozione, affido o ritorno in famiglia.

Investimento di oltre un milione di euro

Proprio dalla Casa Gialla è partito questo nuovo progetto, con un investimento che supera il milione di euro compresi gli arredi e che ha richiesto un notevole impegno economico alla cooperativa Primi Passi; impegno coperto in parte da donazioni, lasciti ed erogazioni liberali di Fondazioni ed Enti, in parte attraverso un mutuo bancario di 300.000 euro che sarà ripagato in 15 anni.

«Dalla nostra esperienza di gestione di tre asili nido a Busto Arsizio e della Casa Gialla – spiega il rappresentante legale, Michele Bigonzi – è nato il desiderio di essere compagnia alle madri e ai loro bambini, costruendo un luogo che gli facesse incontrare una realtà fatta di competenze e amicizie e riscoprire la propria genitorialità. Siamo sicuri che questo luogo rinascerà perché ha alle spalle un enorme popolo che lo sostiene, compresa la comunità di Olgiate. Abbiamo già due prenotazioni degli spazi comuni per eventi, vogliamo che sia un luogo vissuto e aperto alla comunità».

«Abbiamo constatato – precisa un’altra rappresentante della cooperativa Primi Passi, Lia Silanos – che la vera difficoltà da superare per le mamme è la solitudine. Si tratta di giovani, italiane e straniere, che non hanno legami né aiuti, ad esempio per assistere i minori quando malati, prive come sono della solidarietà “da cortile” che esisteva un tempo. Nessuna di queste mamme non vuole bene ai suoi bambini, ma non hanno chi le sostiene». La struttura in via Landriani sarà a disposizione dei servizi sociali per accogliere donne e i loro figli in seguito a provvedimenti di allontanamento e tutela presi dai tribunali in diverse province; seppure autorizzate ad accogliere minori fino ai 18 anni, si limiterà «per scelta» a quelli fino a 10 anni di età.

«Tante richieste di aiuto, ma anche donazioni»

«I servizi sociali – riprende Bigonzi – ci contattano tutti i giorni. In media riceviamo una richiesta di accoglienza alla settimana ma siamo pieni da mesi; in un giorno è capitata la richiesta per ben 7 persone, con diversi bambini fratelli di due nuclei familiari. Chiaro che le richieste sono fuori scala, non è una cosa normale». Alle spalle, storie di difficoltà morali e materiali, violenze, allontanamenti forzati. In media, gli ospiti rimangono per un periodo che non supera l’anno e mezzo.

Il responsabile della comunità pastorale San Gregorio Magno e parroco dei Santi Stefano e Lorenzo, don Giulio Bernardoni, esprime «una gran meraviglia e stupore per i passi fatti nel realizzare tutto questo, a partire da come ha risposto la comunità per cedere qualcosa che le apparteneva. Si è capita la bontà dell’opera. Questi spazi ospitavano la Caritas parrocchiale, la sede degli scout della Valle Olona e ambienti per attività parrocchiali e incontri, tutte spostate altrove. Adesso si tratta di dargli una nuova vita».

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