A Palazzo Estense, sulla scuola prove di dialogo tra berlusconiani e renziani

galparoli antonelli varese busto

VARESE – «Più soldi alle scuole paritarie convenzionate con il Comune». E’ questa la richiesta contenuta in una mozione trasversale firmata dai consiglieri di Forza Italia Simone Longhini, Domenico Esposito e Piero Galparoli e da quelli di Italia Viva Stefano Malerba e Giuseppe Pullara.

Prove tecniche di dialogo

La preoccupazione sul presente e sul futuro delle scuole dopo lo tsunami del Covid è un sentimento condiviso da tutte le forze politiche. Siano queste di governo o di opposizione. Ma i motivi (politici) che hanno portato i berlusones (forza di opposizione) e i renziani realtà di maggioranza a Palazzo Estense, a presentare una mozione congiunta non si possono ridurre all’unanime sentire (al di là delle appartenenze) sull’argomento. Del resto, anche i venti romani, a più riprese, parlano di un dialogo aperto tra Forza Italia e Italia viva, che quali sbocchi avrà non si sa, ma è in corso.

La mozione

L’emergenza sanitaria Covid-19 ha messo a dura prova tutto il mondo della scuola e che ad essere particolarmente colpite sono state le scuole paritarie. A Varese esistono 16 scuole dell’infanzia paritarie convenzionate con il Comune, per un totale di circa 200 dipendenti e 1400 alunni, che offrono un fondamentale servizio pubblico e garantiscono il diritto alla libertà educativa.

Preso atto che se non si effettuano interventi immediati ed efficaci molte di loro saranno costrette a chiudere, con un grave danno sociale per la nostra città e con il rischio concreto che il Comune non riesca più a far fronte a un’esigenza primaria delle famiglie e a garantire l’attuale livello qualitativo e quantitativo dell’offerta educativa: chiediamo a consiglio, sindaco e giunta di impegnarsi a rivedere la convenzione sottoscritta per la prima volta nel 2003 e rinnovata a condizioni diverse nel 2017, prevedendo un incremento del contributo comunale almeno nell’ordine di euro 300.000 all’anno. E a reintrodurre un sistema di premialità per i progetti più meritevoli presentati dalle scuole.

Si annusano

Nel centrodestra l’alleanza dicono siano granitica. Ma gli scricchiolii (e il caso Luino ha tutto l’aspetto di essere qualcosa di più serio di un “rumorino”) si avvertono dentro e fuori i confini del patto politico. Nessuno però al momento strappa. Tutti invece cercano di non farsi trovare impreparati nel caso di un burrascoso “rompete le righe”. Nemmeno la malconcia Forza Italia, che a Varese qualche pezzo l’ha perso, ma che nelle ultime settimane ha iniziato a guardarsi, più che intorno, fuori dal perimetro politico in cui è sempre stata protagonista fino a poco tempo fa. E la mozione sulle scuole paritarie forse non è una prova, ma certamente un indizio. Al quale se ne aggiungono altri provenienti da altre città della provincia.

Galparoli dixit

Piero Galparoli, consigliere comunale ma anche responsabili degli enti locali di Forza Italia da quando ricopre questo incarico ha girato e parlato con mezza provincia. Per cercare una strada alternativa? Per mettere insieme un ipotetico Piano B? Su questi quesiti l’azzurro non si sbilancia: «In politica si parla con tutti, perché alimentare il dialogo, anche con partiti o realtà non del centrodestra, è sempre costruttivo».

Più deciso e chiaro invece su quanto c’è, al momento, sul tavolo del centrodestra provinciale in vista delle amministrative. «Quando – dice Galparoli – andranno al voto nel giro di pochi mesi Saranno, Varese, Busto e Gallarate. Su quattro città di grande importanza ci sono a oggi 3 candidature della Lega e una di Fratelli d’Italia. Ma nel centrodestra ci siamo anche noi, quindi qualcuno ci dovrà pur spiegare politicamente questo equilibrio o se vogliamo disequilibrio a nostro totale svantaggio». E Galparoli si ferma lì. E forse per questo guarda anche altrove. Per timore che le spiegazione che potrebbero arrivare non siano del tutto esaurienti o convincenti.

varese palazzo estense galparoli – MALPENSA24