A Samarate è scontro in consiglio sulla nuova palestra da 3,5 milioni di euro

samarate nuova palestra lega

SAMARATE – «Il consiglio comunale ha subito un grave sfregio. D’ora in poi, avendo rotto una barriera mai superata prima, questa maggioranza potrebbe permettersi qualsiasi cosa». Increduli e furiosi, i gruppi d’opposizione Progetto Democratico e Samarate Città Viva riassumono la seduta di ieri sera, 25 gennaio, come «uno degli episodi più bui della vita politica samaratese». Due i motivi che di fatto hanno aperto la strada a una guerra politica tra schieramenti. Da una parte la «mancanza di dati per rispondere alle interrogazioni», che ha determinato la fine anticipata del consiglio. Dall’altra, il motivo principale: il rapido declino della discussione proposta dai gruppi d’opposizione sulla nuova palestra in via Borsi. Discussione che è terminata con il ritiro del punto dall’ordine del giorno per evitare che venisse emendato. Ma se la minoranza ora prende posizione e punta il dito contro una «maggioranza arrogante e prevaricante», la giunta Puricelli mura le accuse e si difende. Così l’assessore al Bilancio, Leonardo Tarantino: «Abbiamo messo sul tavolo una proposta di mediazione per valutare le richieste. Non volevamo rigettare il ragionamento della minoranza, ma così come era stato esposto era inaccettabile».

Un fatto «politicamente gravissimo»

La causa scatenate è la proposta della minoranza di un atto di indirizzo per discutere, «in modo serio e approfondito», le eventuali conseguenze finanziarie a cui il Comune dovrebbe far fronte nei prossimi anni se si procedesse con la realizzazione della palestra. Anche perché si parla di «un impegno di circa 3,5 milioni di euro, di cui 1 milione e 250mila a carico dei samaratesi». Da qui la richiesta di «un piano organico e dettagliato che chiarisca le linee guida delle scelte che si intende operare per gestire tutte le criticità». Ma il dibattito ha preso una piega differente. Secondo l’opposizione, l’emendamento proposto dalla maggioranza «stravolgeva il senso del documento presentato». Un fatto considerato «politicamente gravissimo», con un risultato netto: il ritiro della delibera.
Non meno importante la non remota possibilità che «le entrate comunali nei prossimi anni subiranno drastiche riduzioni, a fronte delle spese correnti che aumenteranno sensibilmente». Un motivo in più che porterà a «non avere quasi più risorse per le manutenzioni, ordinarie e straordinarie, del vasto patrimonio pubblico». A questi spunti si aggiungono poi «quelli che noi consideriamo errori strategici della Lega, commessi nelle ultime sindacature». E citano – fra le altre – la chiusura della Fondazione Montevecchio e la ripresa in carico della villa, oltre ad «alcuni contenziosi in corso». Tutti passaggi che portano a «un prossimo quadro finanziario samaratese molto fosco». Anche la mancata discussione delle interrogazioni presentate ha fatto la sua parte. L’obiettivo della minoranza era «avere i dati attualizzati sulle attività di manutenzione nelle scuole e sulla gestione delle case popolari». Una discussione che non è mai cominciata, anticipando la fine della seduta.

«I soldi non mancano»

Dalla maggioranza tocca al consigliere leghista Tarantino calmare le acque. «La sostenibilità del bilancio comunale non ha bisogno di essere dimostrata, c’è già», mette in chiaro. E lo fa a suon di numeri, partendo da un contributo del 2019 firmato dal ministero dell’Istruzione: «Vincendo un bando abbiamo ottenuto la copertura di due terzi delle spese per questo progetto. Pari a 2 milioni e 280mila euro». Non solo, a mettere sicurezza in Comune è «il lavoro che negli ultimi due anni ha portato a mettere da parte 1 milione e 100mila euro», oppure anche «gli 800mila euro che entreranno – in due tranche – nelle casse amministrative dalla vendita del terreno su cui a breve cominceremo i lavori di costruzione della nuova Rsa». Nello specifico, per quest’ultima entrata si parla di «440mila che già abbiamo ricevuto, mentre la parte restante arriverà a rate nei prossimi 15 anni». Oltre alle «sostanziose cifre che quest’opera porterà in forma di oneri di urbanizzazione». Proprio come è successo nel corso del 2020, «con la realizzazione del supermercato tra Samarate e San Macario che ha fatturato quasi mezzo milione di euro di oneri». Insomma, un modo chiaro per dire che «non dobbiamo andare a cercare i soldi da altre parti, li abbiamo già». Sull’emendamento aggiunge:  «Le premesse non andavano bene, era come se insinuassero che con quest’opera stessimo facendo un passo più lungo della gamba, quando invece da un punto di vista della sostenibilità siamo sereni, grazie anche alle continue valutazioni fatte».

Chiude la fondazione Montevecchio di Samarate. È scontro in consiglio

samarate palestra opposizioni – MALPENSA24