A Varese c’è aria di ripresa. Dal Comune 170 mila euro per le attività commerciali

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VARESE – A Varese le attività commerciali erano in netto aumento prima della crisi sanitaria. Ma con l’arrivo del Covid, e del conseguente lockdown, la maggior parte di queste sono rimaste in ginocchio. Ecco allora che da Palazzo Estense arriva una manovra da 170 mila euro per far ripartire l’economia in città e sostenere la ripresa delle piccole e medie imprese e l’innovazione.

Una spinta all’economia

Una somma che ammonta a 170 mila euro per aiutare il commercio varesino. È questa la cifra di un bando presentato oggi, martedì 29 settembre, dal Comune di Varese che ha come obiettivo quello di sostenere la ripartenza delle attività economiche e promuoverne l’avvio di nuove in città. Insomma, un’azione concreta per il tessuto imprenditoriale cittadino che arriva durante una lunga emergenza sanitaria, che ha cambiato tanti aspetti della vita quotidiana delle persone. Il bando è ora online sul sito del Comune e le domande andranno presentate entro le 12 del 26 ottobre 2020.

Oltre alla ripartenza, l’amministrazione Galimberti vuole anche puntare sull’innovazione. Ecco perché il bando sosterrà chi deciderà di investire in modalità alternative di organizzazione delle vendite, anche attraverso strumenti innovativi e digitali che, in affiancamento al canale fisico tradizionale, tengano conto del mutato contesto in cui le imprese si trovano ad operare.

Varese a fianco del commercio

Il bando è frutto di un contributo da parte di Regione Lombardia ed è stato presentato questa mattina, martedì 29 settembre, dall’assessore alle Attività produttive Ivana Perusin insieme ai rappresentanti delle associazioni che delle micro, piccole e medie imprese del distretto di Varese. «Dopo gli sconti sulla Tari, il sostegno ai nuovi dehors, con l’allargamento dello spazio per le attività commerciali, proseguiamo il nostro impegno per aiutare il commercio varesino con un bando che mette a disposizione fondi concreti», ha detto l’assessore Perusin.

Dobbiamo tornare a crescere

«Questi soldi potranno essere investiti nella ripresa, nell’innovazione e nel rilancio del commercio e della attività della città. Un segnale importante dunque per ripartire tutti insieme. Prima dell’emergenza sanitaria infatti stavamo assistendo a un aumento dei negozi di vicinato che erano passati da un numero di 1819 nel 2017 e ben 2025 nel 2019. L’arrivo del Covid ha sicuramente rallentato questa crescita che però dobbiamo far ripartire».

Le condizioni

Il bando è dedicato alle micro, piccole o medie imprese (Pmi) che svolgono attività di ristorazione, somministrazione ovvero vendita diretta al dettaglio di beni e servizi (commercio, artigianato di servizio e di produzione solo se accompagnato da vendita diretta dei prodotti oggetto dell’attività, terziario). Le imprese dovranno svolgere la propria attività all’interno del Distretto del commercio di Varese garantendo di soddisfare almeno una delle seguenti condizioni:

  • Svolgere attività di ristorazione, somministrazione o vendita diretta al dettaglio di beni o servizi (anche quale attività secondaria), con vetrina su strada o situata al piano terreno degli edifici.
  • Fornire servizi tecnologici innovativi di logistica, trasporto e consegna a domicilio alle imprese del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato che coprano in tutto o in parte il territorio del Distretto del Commercio.

Via a nuove attività

Tra gli interventi che verranno finanziati ci sono: l‘avvio di nuove attività del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato all’interno di spazi sfitti o in disuso, anche sfruttando le possibilità di utilizzo temporaneo, oppure subentro di un nuovo titolare presso una attività esistente, incluso il passaggio generazionale tra imprenditori della stessa famiglia. Si prevede anche il rilancio di attività già esistenti del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato.

O all’adeguamento delle vecchie

Nonché l’adeguamento strutturale, organizzativo e operativo dell’attività alle nuove esigenze di sicurezza e protezione della collettività e dei singoli consumatori (protezione dei lavoratori, mantenimento delle distanze di sicurezza, pulizia e sanificazione, differenziazione degli orari, ecc.). Infine, è contemplata anche l’organizzazione di servizi di logistica, trasporto e consegna a domicilio e di vendita online, come parte accessoria di un’altra attività o come attività autonoma di servizio alle imprese, con preferenza per l’utilizzo di sistemi e mezzi a basso impatto ambientale.

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