A Varese è già saltato il fair play. Bianchi: «Offese dagli estremisti di Galimberti»

Matteo Bianchi e (a destra) Valentina Cusano

VARESE – «Galimberti predica fair play per questa campagna elettorale, ma poi i suoi mi attaccano pesantemente sulla mia pagina Facebook. E devo dire che non è la prima volta. Insomma il sindaco fa di tutto per mostrare alla città un volto moderato, ma poi non riesce a nascondere che nella sua coalizione ci sono “sacche” di estremismo che preoccupano me e i varesini».

Matteo Bianchi non fa una piega davanti al post in cui viene “battezzato” di essere una nullità, «perché questa è solo una parte del problema», ma chiede il rispetto di regole non scritte, «certamente condivisibili e invocate proprio da Galimberti solo qualche giorno fa. Io mi sto adoperando per tenere a bada i più esuberanti del centrodestra. Il candidato del centrosinistra faccia altrettanto con i suoi».

Ognuno badi ai propri estremi

A suscitare la reazione di Matteo Bianchi è stato un commento sulla sua pagina Facebook firmato da Valentina Cusano, candidata “apertamente Lgbt” (come lei stessa ha avuto modo di dichiarare) a sostegno di Galimberti con il Partito Democratico.

Senza le facce di Fontana e Giorgetti non sei nessuno a Varese e vali quanto i contenuti della vostra campagna elettorale, ossia pari al nulla cosmico. Però su una cosa hai ragione: basta con le balle della destra fascio leghista. Davvero basta. Varese vuole crescere e voi in 20 anni siete riusciti solo a gettarla in un buco nero, profondo e immobile. Varese non vi merita.

Queste le parole usate dalla Cusano nei confronti di Bianchi, per commentare un meme elettorale in cui, con le stazioni a fare da sfondo, si legge “Meno balle, più Varese”.

Il meme elettorale

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«Credo che per quanto “frizzante” lo si possa giudicare, il meme pubblicato non offende nessuno e non fa attacchi personali – continua Bianchi – E comunque non giustifica la reazione di Valentina Cusano. Anche perché Attilio Fontana e Giancarlo Giorgetti sostengono la mia candidatura in quanto leghisti e di centrodestra. Se poi la candidata del PD pensa che io non sia nessuno, la invito a guardare il mio curriculum e il mio percorso politico. Che, per umiltà, non ho alcuna intenzione di spiattellare. C’è, l’ho costruito negli anni ed è lì da vedere». Bianchi, insomma invita ad abbassare i toni, «a meno che quella di mostrare il volto moderato e “far attaccare” le sacche estreme, presenti nella coalizione di centrosinistra, non sia la strategia di Galimberti. Ma se così fosse, sappia che da questa parte trova pane per i suoi denti».