Il Centro Geofisico Prealpino si apre alla città di Varese: al via le attività didattiche

Centro Geofisico Prealpino

VARESE – Il Centro Geofisico Prealpino può finalmente aprire le sue porte alla città. A un anno e mezzo dal trasferimento delle attività nella nuova sede, la dacia situata nel parco di Villa Baragiola, gli spazi sono pronti ad accogliere scolaresche e varesini, nel segno della missione di divulgazione scientifica e apertura al pubblico da sempre alla base della visione del fondatore Salvatore Furia. Stamattina, sabato 25 settembre, sono stati presentati spazi e attività didattiche.

Attività a pieno regime

A fare da cicerone il presidente della Società astronomica Schiaparelli Luca Guido Molinari, insieme ai meteorologi del centro Simone Scapin e Camilla Galli. «Finalmente siamo qui a presentare gli ambienti e le nostre attività – ha esordito Molinari – il trasloco è avvenuto a gennaio 2020, ma poi il Covid ha frenato tutto e l’attività a pieno regime è ripresa di fatto quest’estate, con l’aspetto didattico e divulgativo che ha ripreso lentamente. Il nostro funzionamento è garantito dal finanziamento regionale e dalla collaborazione con il Comune di Varese». Se la parte tecnica del lavoro del Centro Geofisico Prealpino non si è mai fermata, garantendo la continuità dello storico servizio di previsioni meteo, riprende ora invece la componente più didattica. «Oltre all’attività scientifica – ha aggiunto Molinari – stiamo allestendo una sala per attività divulgative».

Centro Geofisico Prealpino

Come nascono le previsioni

Il cuore della sede del Centro Geofisico Prealpino è costituito dalla sala operativa dedicata alla meteorologia e alla sismologia. Ad illustrare gli spazi Camilla Galli. «Abbiamo a disposizione le immagini via satellite e i dati real time. Le previsioni sono costruite non solo sulla base delle immagini ma anche su un modello matematico creato dal nostro centro. Al nostro server afferiscono dati da tutto il mondo». Nella sala è presente un sismogramma, con i dati in tempo reale del sismografo digitale situato al Campo dei Fiori. Lo strumento è in grado di captare i sismi da tutta la Terra. Un altro spazio interno è la Sala Furia, dedicata alla storia della società astronomica. Al suo interno anche un telescopio che verrà installato in Namibia e comandato da remoto, per ottenere i dati relativi all’osservazione del cielo australe. All’esterno, nel parco di Villa Baragiola, è possibile invece osservare gli strumenti utilizzati dal centro, che sono stati illustrati da Simone Scapin. Un termoigrometro, un pluviometro, il nuovo disdrometro e una vasca evaporimetrica. È presente anche una capannina meteorologica che contiene tutti gli strumenti storici dal 1967 ad oggi. Questi spazi e strumenti saranno visibili dalle scolaresche che visiteranno la sede.

Centro Geofisico Prealpino

La collaborazione con la Protezione civile

Oltre alle sale del Centro Geofisico Prealpino, situate al piano terra, la dacia ospita al primo piano la Protezione civile comunale di Varese: due realtà unite nel nome di due grandi varesini. «È il sogno di Salvatore Furia e Giuseppe Zamberletti che si realizza – commenta il sindaco Davide Galimberti – unendo le due realtà con una collaborazione nello stesso spazio. Questa sede consente di valorizzare il parco, insieme al grande intervento su Villa Baragiola che prevede l’apertura verso il quartiere e la presenza di artisti». Michele Giudici, capo attività della Protezione civile di Varese, ha spiegato l’importanza della stretta sinergia. «È molto utile in particolare quando ci sono fenomeni avversi e abbiamo subito un contatto diretto con gli esperti del centro per capire dove intervenire». Attualmente il piano superiore ospita uffici e una sala riunioni, a cui si aggiungerà uno spazio che diventerà un centro documentale dedicato all’onorevole Zamberletti.