Abbattuta la statua della Giustizia davanti alla Procura di Busto

BUSTO ARSIZIO – Vandalismo? No, probabilmente è stato il vento ad abbattere la statua della Giustizia nell’aiuola di largo Giardino, di fronte alla Procura di Busto Arsizio. La statua, che si trova a lato della stele che commemora i magistrati uccisi dalla mafia e al terrorismo, è finita a terra, recisa all’altezza dei piedi della Dea. L’amara scoperta è stata fatta questa mattina, 9 giugno: dai primi sopralluoghi da parte del Comune e di Agesp per verificare cosa fosse successo l’impressione è che a far cadere la statua possa essere stata una forte folata di vento, escludendo invece la “pista” dell’atto vandalico.

Il gesto

Un episodio che, visto il luogo e la circostanza temporale, a pochi giorni da un referendum sulla giustizia, avrebbe una fortissima carica simbolica. Anche perché spesso la Dea della Giustizia, raffigurata nella statua di largo Giardino, viene raffigurata bendata. E a quanto pare sarebbe stato proprio il caso a voler abbattere il monumento, che affianca la lapide dedicata ai magistrati uccisi dalla mafia e dal terrorismo nell’adempimento del loro dovere, che infatti non ha subito alcun danno. La statua nell’aiuola di largo Giardino fu donata più di dieci anni fa, nel 2010, dall’allora consigliere comunale Audio Porfidio, il fondatore de La Voce della Città che recentemente ha abbandonato Busto Arsizio per trasferirsi in Veneto, e che ha spesso denunciato l’incuria in cui è stata lasciata l’aiuola di largo Giardino, di cui per anni si era occupato sponsorizzandola con la sua società di assicurazioni.

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