«Non tagliano l’erba davanti alla Procura di Busto»: Porfidio porta pecore di cartone

BUSTO ARSIZIO – Spunta un gregge di pecore in largo Giardino. «L’aiuola è piena di erba alta, una vergogna per la città». Le pecore sono delle sagome di cartone plastificate, e il “pastore” è Audio Porfidio, ex consigliere comunale e leader del movimento civico “La Voce della Città”. Una provocazione delle sue per accendere i riflettori sulla scarsa manutenzione dell’area verde di fronte al palazzo della Procura di Busto Arsizio. Dove lo stesso Porfidio, nel 2010, aveva donato la stele che ricorda i magistrati uccisi dalla mafia e dal terrorismo nell’adempimento del loro dovere.

Erba alta e sporcizia

«Pochi giorni fa abbiamo ricordato la morte di Giovanni Falcone, e nessuno ha avuto l’accortezza di ripulire il monumento e tagliare l’erba che cresce intorno – fa notare Audio Porfidio – dov’è il rispetto per i magistrati uccisi e per quelli che lavorano oggi in Procura? Il palazzo di giustizia di Busto dovrebbe essere un fiore all’occhiello della città, visto che è una struttura che accoglie persone che arrivano da tutto l’Altomilanese. Invece il Comune e l’Agesp tengono pulite e con l’erba tagliata fine l’aiuola dedicata all’agente di polizia penitenziaria Franco Montalto e quella della rotatoria di largo Giardino, ma si sono dimenticati dell’aiuola davanti alla Procura. Ma dietro a quel monumento ci sono dei valori che meritano la massima cura e attenzione».

Le pecore di cartone

Così il combattivo esponente del movimento “La Voce della Città” ha portato le pecore di cartone a brucare, simbolicamente, l’erba dell’aiuola, in attesa di chiamare un giardiniere che sistemerà, a sue spese, lo spazio verde. «Fino a quando gestivo io l’aiuola, la tenevo pulita e ordinata – rivendica Porfidio – ora invece c’è da vergognarsi, e chi amministra questa città se ne deve andare. Non è decorosa l’immagine che viene data della città: hanno rovinato il viale con queste rotatorie, hanno spostato il Monumento ai Caduti per metterlo in mezzo ad una rotonda e lasciare piazza Vittorio Emanuele vuota e triste. E a me piange il cuore a vedere Busto ridotta così, con tutto questo degrado».

«Potrei andarmene da Busto»

Tanto che Audio Porfidio, alla vigilia delle elezioni, non pensa a ricandidarsi ma addirittura a lasciare la città in cui vive da 50 anni: «Altro che chiamare la gente da Milano a vivere a Busto, questa città sta peggiorando continuamente. Mi ricordo ancora come era tenuta bene quando per la prima volta arrivai sul viale della Gloria nel 1967. Allora il sindaco era Rossi e decisi di stabilirmi qui. Ora sono deluso: la politica deve pensare prima di tutto alla pulizia, alla sicurezza e al decoro, deve fare i fatti invece di pensare solo alle manifestazioni di facciata e a mettersi in mostra per farsi fotografare».

Busto, in largo Giardino l’omaggio al poliziotto penitenziario Franco Montalto

busto arsizio porfidio aiuola – MALPENSA24