Accam, Busto attacca: «Passo indietro dei soci Amga». Agesp rilancia. M5S:«Fallisca»

BUSTO ARSIZIO – Il piano di salvataggio di Accam non c’è più, ma Busto prova a tenerlo in piedi. E Agesp rilancia, chiedendo di «non interporre ritardi» all’operazione che era ormai in fase avanzata. Dopo che il coordinamento soci di Amga ha dichiarato «decaduta» la manifestazione d’interesse per l’operazione di salvataggio di Accam tramite la costituzione di una Newco con Amga e Agesp, da Busto Arsizio arrivano reazioni di stupore. E viene additata ai sindaci soci di Amga la responsabilità di voler far fallire l’operazione. Come nel gioco del “cerino”.

Antonelli: «Passo indietro»

Così il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli chiarisce che sono i soci di Amga che «hanno fatto un passo indietro e hanno interrotto la trattativa. Noi abbiamo fatto tutto il possibile». Il riferimento è all’ultima lettera firmata dal primo cittadino bustocco, per confermare la disponibilità di Agesp a compartecipare all’operazione di salvataggio, mettendo in campo 2,8 milioni di euro a copertura degli investimenti da compiere sull’inceneritore. «Noi fuori tempo massimo? Abbiamo fatto quattro riunioni a gennaio con loro – ribatte Antonelli – se hanno scelto di lasciar fallire Accam, lo dicano chiaramente». Ma non solo, Busto insiste e prova a rilanciare.

Agesp: «Noi ci siamo»

Subito dopo la nota ufficiale del coordinamento soci di Amga, che dichiarava «decaduta» la manifestazione d’interesse per il piano di salvataggio di Accam, dalla bustocca Agesp è partita una lettera, firmata dall’amministratore unico Giampiero Reguzzoni, per sgomberare il campo da ogni equivoco sulla disponibilità ad essere parte attiva (anche investendo) dell’operazione. Poche righe per «confermare la volontà chiaramente espressa dal nostro socio di maggioranza (Comune di Busto Arsizio) di proseguire il lavoro al fine di presentare, in forma condivisa, una manifestazione di interesse che consenta la partecipazione di tutti i soggetti industriali». Nella lettera, Reguzzoni chiede di «non interporre ulteriori ritardi che inficerebbero l’operazione».

M5S Lombardia: «Accam fallisca»

«Arrivati a questo punto è necessario che gli amministratori di Accam non cerchino ulteriori escamotage e rendano chiara la situazione debitoria della società, procedendo alla predisposizione del bilancio e, se necessario, all’avvio della procedura liquidatoria – lo dichiarano in una nota congiunta i portavoce del Movimento Cinque Stelle Massimo De Rosa, Roberto Cenci e Riccardo Olgiati, insieme ai gruppi pentastellati dell’Alto Milanese e Varesotto – lo abbiamo detto da anni, Accam ha esaurito qualunque sua finalità e oggi possiamo porre fine anche ai danni ambientali e sulla salute che procura alla zona. Ora che anche il sindaco di Legnano ha archiviato un piano che abbiamo più volte definito irrealizzabile e ad alto rischio finanziario. Un piano che non prevedeva nessuna visione alternativa all’incenerimento. Riteniamo sia il momento di considerare come inevitabile l’unica opzione rimasta a disposizione ovvero quella del fallimento».

Brumana applaude: «Finalmente»

Da Legnano il capogruppo del Movimento dei Cittadini Franco Brumana rivolge un plauso al sindaco Lorenzo Radice per aver posto, con il coordinamento soci di Amga, «un deciso fermo al piano di salvataggio di Accam predisposto da Amga, che era inattuabile e comportava enormi e ingiustificabili sacrifici per Amga e quindi per il Comune di Legnano e per i suoi cittadini». Dal più critico dei “censori” sul caso Accam arrivano quindi «i complimenti per la corretta soluzione finalmente adottata da Radice e dagli altri sindaci del coordinamento. Ci siamo risvegliati da un incubo». Ora Brumana chiede che «Accam prenda atto che Amga ha fermato il piano di salvataggio, approvi finalmente il bilancio 2019 e deliberi l’inevitabile liquidazione», per «non generare ulteriori aggravamenti dei debiti».

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