Accam, una Due diligence per la newco. Antonelli: “Ultimo tentativo. E basta date”

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BUSTO ARSIZIO – «Se fosse la vostra impresa, non tentereste un ultimo sprint per salvarla?». È così che il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli spiega, in commissione affari generali, perché si proverà a verificare la validità del piano “salva-Accam” che si basa sul progetto di una Newco per la raccolta e smaltimento dei rifiuti con la legnanese Amga e la partecipata di Busto Agesp. Si chiama “Due diligence” l’ultimo tentativo per arrivare ad una soluzione bipartisan che raccolga l’approvazione in consiglio comunale al piano di salvataggio. Perché oltre ai 5 Stelle, anche la Lega si sfila e continua a chiedere lo spegnimento dei forni di Accam entro il 2027: «Basta, questo è accanimento terapeutico» tuona la consigliera del Carroccio Paola Reguzzoni. Ma Antonelli si spinge oltre, a mettere in discussione anche il 2032: «Basta dare dei termini a queste iniziative».

La Due diligence è bipartisan

È stata la riunione tra tutti i gruppi consiliari e i partiti di maggioranza e opposizione, convocata per ieri sera, 3 novembre, dal sindaco Antonelli, a partorire l’idea della “Due diligence”. Se il redivivo asse “giallo-verde” è per la chiusura dell’inceneritore, Pd e Busto al Centro hanno accettato la sfida posta dalla maggioranza (in testa Fratelli d’Italia e Forza Italia, mentre Idee in Comune sul tema è spaccata) per l’approfondimento di dati e informazioni relative all’oggetto della trattativa con Amga per valutarne la convenienza. «Senza impegno – chiarisce Cinzia Berutti (PD) – intendiamo collaborare a redigere insieme un percorso che potrebbe anche essere diverso da quello proposto da Amga, anche in una dimensione diversa di trattamento dei rifiuti».

Le motivazioni di Amga

Oggi, in commissione affari generali, rispondendo ad un’interrogazione di Claudia Cerini (M5S), il sindaco Emanuele Antonelli ha sintetizzato la proposta della Newco tra Amga, Agesp e Accam. «Amga finanzierebbe gli investimenti con 8 milioni. La motivazione è che, non conferendo più in Accam, perde 700mila euro all’anno tra logistica, trasporti e investimenti, e preferisce investire in una società che, rientrando in utile, può creare valore». A convincere il sindaco, che in assemblea non aveva partecipato al voto sul piano del CdA di Accam, il fatto che «non ci viene chiesto il conferimento del terreno, che sarà dato in affitto o diritto di superficie, né il finanziamento, ma solo un’anticipazione sui futuri conferimenti».

Asse gialloverde

In commissione si è alzato il volume della discussione. «Parliamo di due diligence ma non abbiamo ancora l’assicurazione sull’impianto – attacca la leghista Paola Reguzzoni – è ora di dire basta, gettiamo la spugna». La Lega non si schioda: nel 2027 l’inceneritore deve essere spento. Anche perché «non se ne può più di questi balletti. Prima si va verso i rifiuti ospedalieri rinunciando a fare le gare per i rifiuti urbani e adesso si torna indietro. Ci ritroveremmo ancora in mezzo ai problemi». Anche la pentastellata Cerini boccia la Newco: «O l’idea è di non chiudere nemmeno nel 2032 oppure l’investimento è azzardato. E l’impianto di Borsano andrà a trattare sempre più rifiuti speciali e sempre meno urbani. Per noi non è fondamentale per il territorio».

«No alle teorie complottiste»

Ma Antonelli ribatte a Cerini: «Non ci sono teorie complottiste – afferma il sindaco di Busto, a proposito del piano di Amga – non buttano via i soldi, immaginano di avere utili non solo per rientrare ma per dare valore a questa partecipazione. E in ogni caso la Due diligence non ci impegna. Questo è l’ultimo tentativo per salvare una società che che dà lavoro a 30 persone e che ci ha portato l’introito dell’affitto e ci fa risparmiare per la logistica. Io non voterò mai per il fallimento di Accam». E sul 2032 Antonelli fa un passo in più: «Basta dare un termine temporale, bisogna finirla. Se si porta avanti questa iniziativa, deve proseguire finché ne vale la pena».

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