Accam, i 5 Stelle: «Situazione disastrosa, va chiuso». E Brumana “frena” Amga

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BUSTO ARSIZIO – Alla vigilia dell’assemblea dei soci del 14 ottobre, si riaccendono le polemiche sul futuro di Accam. A dare fuoco alle polveri è il Movimento Cinque Stelle, che prende spunto dalle risposte ottenute dal consigliere di Magnago Emanuele Brunini in un’interrogazione per ribadire la chiusura dell’inceneritore come unica opzione percorribile. «La società versa in una situazione economicamente drammatica e ad alto rischio» rimarcano Brunini e la consigliera M5S di Busto Arsizio Claudia Cerini. E da Legnano arriva l’appello di Franco Brumana, neoeletto consigliere comunale, al nuovo sindaco Lorenzo Radice, proclamato proprio oggi, 7 ottobre: «Convochi al più presto il consiglio per decidere cosa dovrà fare Amga». Con la società legnanese del gruppo Aemme Linea Ambiente si sta studiando il salvataggio di Accam tramite la creazione di una Newco per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

M5S: L’inceneritore non ha futuro

busto cerini cinque stelleIl clima attorno all’inceneritore di Borsano ricomincia a surriscaldarsi. Dal Movimento Cinque Stelle è pollice verso all’ipotesi di un nuovo piano industriale che prevede «un ulteriore prolungamento della vita dell’inceneritore fino al 2032». Scelta che, come si legge in una nota congiunta dei pentastellati di Busto Arsizio e Magnago, sarebbe in controtendenza con la «svolta green che verrà spinta anche dal Recovery Fund». Ai «lungimiranti amministratori di Accam e ai sindaci soci» chiedono se «a loro giudizio è più probabile che i fondi verranno indirizzati agli inceneritori o a impianti che possano recuperare e riciclare i materiali». Nelle parole dei consiglieri comunali Claudia Cerini (Busto Arsizio) ed Emanuele Brunini (Magnago) non c’è spazio per altre opzioni: «Questo impianto è arrivato al capolinea».

Assicurazione e contenziosi

accam emanuele brunini petizioneAnche perché grazie ad un’interrogazione del consigliere Brunini, il M5S ha scoperto che «ad oggi l’impianto non è ancora coperto da assicurazione All Risk, nonostante l’incendio del 14 gennaio scorso», dato che su 20 compagnie interpellate «molte non hanno risposto o si sono dette non interessate» e le poche interessate «proporranno un premio sicuramente più alto di quello stipulato fino al 2016 già di per sé oneroso (pari a 400.000 euro)». Il che dimostra come «le compagnie assicurative stiano valutando Accam come un investimento troppo rischioso», per diverse ragioni: «dalla obsolescenza degli impianti ai problemi di bilancio», fino alla causa con Europower e al contenzioso Comef (la società che aveva pignorato il conto bancario di Accam) «concluso con la conferma di risarcimento verso Comef, una débâcle che probabilmente condurrà ad un’altra perdita milionaria per Accam». Cerini inoltre ha chiesto «di poter avere la perizia dell’incendio». Tutte ragioni che inducono i Cinque Stelle ad invocare «una presa di coscienza e di responsabilità da parte dei sindaci soci, verso una vera e immediata svolta: se non ci sono più le risorse e i presupposti l’impianto deve essere chiuso» e Regione Lombardia a «chiarire la sua vera intenzione nella gestione dei rifiuti» e ad «impegnarsi a investire i soldi della bonifica già promessi, oltre a contribuire per la chiusura dell’impianto».

Da Brumana stop a Legnano

Nel frattempo a Legnano la questione Accam è già virtualmente all’ordine del giorno della nuova amministrazione che ancora deve insediarsi, a pochi giorni dal ballottaggio che ha portato all’elezione a sindaco di Lorenzo Radice. Il neo-consigliere di opposizione Franco Brumana (Movimento dei Cittadini-Legnano Cambia) ribadisce il suo invito ad Amga a “fermare le macchine” rispetto ad ogni ipotesi di coinvolgimento nel salvataggio di Accam.

AMGA non può permettersi di compiere un’azione di amministrazione straordinaria di questa rilevanza , che comporta rischi notevoli, senza l’approvazione del Comune di Legnano che e’ il suo socio di maggioranza.

Il nuovo sindaco convochi al più presto il consiglio comunale per decidere cosa dovrà fare AMGA.

Dia inoltre tutte le informazioni sul piano di salvataggio elaborato da AMGA, sulla situazione patrimoniale ed economica di ACCAM , sul piano economico e finanziario sino al 2032 elaborato a sostegno del progetto di AMGA, sulla possibilità di ricondurre ACCAM nelle condizioni di una società in house, sulle conseguenze per Legnano di un fallimento di ACCAM, sulla convenienza di perseguire l’ipotesi alternativa di abbandonare ACCAM al suo destino e di puntare sulla realizzazione di un termovalorizzatore di nuova tecnologia e sull’inquinamento prodotto dall’attuale inceneritore.

Riferisca inoltre quale sia l’interesse di AMGA (e quindi del comune di Legnano e dei Legnanesi) ad investire ingenti capitali, a sottoscrivere fideiussioni a garanzia delle banche che finanzieranno l’operazione ed a rilevare con una nuova società i debiti di ACCAM.

Comunichi infine se ritiene doveroso o meno ricercare le responsabilità del dissesto di ACCAM al fine di dare mandato ad AMGA di agire in ogni sede di legge per ottenere un congruo risarcimento.

Accam è a un bivio: newco con Amga e spegnimento al 2032, o rischio chiusura

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