Accam, fumata nera da Amga: «decaduto» il piano per la Newco. «Aperti al dialogo»

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LEGNANOStop all’operazione di salvataggio di Accam con la regia di Amga. Lo ha decretato la riunione del coordinamento soci di Amga di martedì 19 gennaio: «Non si sono avverate le condizioni previste nella manifestazione d’interesse» si legge in una nota firmata dal presidente del coordinamento, il sindaco di Legnano Lorenzo Radice. Tra le righe emergono le divergenze di vedute tra i sindaci soci della partecipata legnanese. Ora il progetto della Newco tra Amga, Accam e Agesp non c’è più, in quanto la manifestazione d’interesse è stata dichiarata «decaduta». I soci di Amga non chiudono la porta al dialogo, «su nuove basi», ma la situazione di Accam è ormai disperata, e il rischio di fallimento sempre più realistico. «Non si può più tergiversare» l’appello che arriva da Legnano.

Lo stop dei soci Amga

legnano consiglio comune radiceA riferirlo in una nota ufficiale è il sindaco di Legnano Lorenzo Radice, come presidente del coordinamento dei soci della società partecipata: «A seguito della riunione del coordinamento dei soci Amga del 19 gennaio i sindaci soci hanno constatato che le condizioni essenziali previste nella manifestazione di interesse inviata ad Accam in data 28 settembre non si sono avverate e pertanto la manifestazione stessa risulta oggi decaduta, avendo perso la sua validità per decorrenza dei termini». Salta così l’ipotesi della Newco tra Accam, Amga e la bustocca Agesp, che solo il giorno prima con una lettera del sindaco Emanuele Antonelli aveva aperto alla disponibilità a farsi carico di una parte dell’investimento necessario per portare avanti l’operazione.

«Aperti e disponibili al dialogo»

Nella nota, Radice ricorda che «la manifestazione di interesse doveva essere la base per costruire tutti insieme un piano per il rilancio del ciclo integrato dei rifiuti del nostro territorio, più sostenibile anche dal punto di vista ambientale, rispetto al quale siamo ancora aperti a lavorare su nuove basi condivise». A nome dei soci Amga quindi rimane la disponibilità a trattare, ma andrà costruito un nuovo piano: «Per noi il lavoro fatto in questi mesi rappresenta la base dalla quale ripartire per un lavoro di territorio, e nonostante in questi mesi fra i soci di Amga siano emerse visioni e idee diverse sulla miglior gestione del ciclo dei rifiuti, la maggioranza degli stessi è e resta comunque aperta e disponibile al dialogo con gli altri soggetti del territorio interessati alla futura gestione del ciclo integrato dei medesimi». Ma per Accam il tempo stringe.

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