Anfibi del Basso Verbano, la tutela del Pelobate fosco raccontata dai volontari

sesto incontro anfibi basso verbano

SESTO CALENDE – “Anfibi, dove eravamo rimasti?”: con l’approssimarsi delle migrazioni riproduttive degli anfibi, l’associazione Tutela Anfibi Basso Verbano organizza il consueto incontro divulgativo con volontari, attivisti e appassionati. L’appuntamento è previsto per sabato 23 gennaio, alle 18, in modalità streaming sulla piattaforma Google Meet. La partecipazione è libera ma limitata ai primi cento utenti che accederanno al link dedicato.

Si parlerà anche del Pelobate fosco

Durante l’incontro si farà il punto della situazione, proprio a partire dalla domanda che dà il titolo all’evento: “Anfibi, dove eravamo rimasti?”. La risposta sarà affidata a diversi ospiti, quali Valentina Parco, del Parco Ticino, e Stefania Villa, di Lipu Varese. Verranno presentate le collaborazioni con queste importanti realtà della conservazione ambientale, con focus sul progetto europeo Life Insubricus per la salvaguardia del Pelobate fosco e sull’iniziativa di citizen science ZUMmap! per il censimento delle aree umide minori e dei punti di attraversamento degli anfibi in provincia di Varese. Milo Manica, attivo nella politica angerese come capogruppo di minoranza, prenderà parte parlando dei significati scientifici delle attività di campo svolte da Tutela Anfibi Basso Verbano nel 2020. Mentre Vincenzo Ferri, della Società Erpetologica Italiana, farà il punto sulle attività di raccolta e tutela degli anfibi a livello locale e nazionale.

Il nuovo sito Anfibi Verbano

Verrà inoltre presentato il nuovo sito internet Anfibi Verbano. Francesco Lillo (Presidente Tabv odv), coglierà l’occasione per lanciare l’appello all’azione: «Condividiamo una casa comune con milioni di altre forme di vita, e da buoni inquilini dobbiamo imparare a non considerarci gli unici a poter godere delle sue risorse. Partecipare alle azioni di salvataggio degli anfibi è un modo attivo e alla portata di tutti per contribuire a rendere il rapporto tra uomo e natura più equilibrato e sostenibile».

Per salvare il rospo in via d’estinzione aumentano le paludi di Arsago e Somma

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