Accam, la Lega di Legnano: «Basta politichese, il futuro è appeso a un filo»

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LEGNANO – Risposte concrete, al di là del politichese. È quanto chiede la Lega all’Amministrazione Radice su Accam. «Come spesso capita – rileva la sezione di Legnano della Lega Salvini Premier in una nota diffusa oggi, domenica 21 febbraio – quando la cosa è pubblica e contestualmente ci sono troppi galletti nel pollaio, si rischia di perdere opportunità, dedicando tempo ed energie a un malsano scambio di accuse condito da approssimazione e imbarazzante immobilismo. Il futuro dell’attività di smaltimento dei rifiuti nell’Altomilanese è appeso a un filo. In questi ultimi giorni abbiamo letto di tutto e il suo contrario. Il documento d’indirizzo portato in Consiglio comunale, testo che invitiamo tutti a leggere, è il solito atto da prima Repubblica, scritto in politichese, dove non si definiscono in modo puntuale e trasparente le intenzioni di chi amministra. Per di più la mozione presentata dal consigliere Brumana (del Movimento dei cittadini, ndr), accolta con entusiasmo dal Pd, che modifica il testo in corsa, crea volutamente appigli utili in sede legale per chi vorrà impugnare qualunque tipo di decisione».

«Che cosa dobbiamo aspettarci a Borsano tra 5 anni?»

Per contro, la Lega si dice «molto più esplicita» e chiede al sindaco Lorenzo Radice «poche e semplici risposte» alle seguenti domande: è d’accordo nel finanziare un intervento di rimessa in moto dell’impianto di incenerimento dei rifiuti con il ripristino della generazione di energia elettrica? È favorevole all’estensione delle attività al processo di smaltimento dei fanghi di depurazione delle acque? «Sinceramente – ammette il partito rappresentato in Consiglio comunale di Carolina Toia, Daniela Laffusa e Stefano Carvelli – non abbiamo ancora capito le intenzioni di chi governa la città. Un sindaco deve essere chiaro, netto e deciso nelle proprie scelte, il continuo cambio di vedute e le frequenti giravolte dimostrano come Radice sia succube dei partiti della maggioranza e ne subisca impassibile decisioni e litigi. È necessario andare oltre agli inflazionati termini quali “economia circolare” e “ciclo integrato dei rifiuti”. Parlare di “rifiuti zero” è utopistico, può essere uno stimolo a far sempre meglio, ma è necessario avere piena coscienza che purtroppo avremo sempre qualcosa da smaltire. Questi slogan, altisonanti ma molto generici, devono trasformarsi in qualcosa di più concreto e calato sulla nostra situazione specifica per generare decisioni nel breve. Il sindaco deve prendere posizione e comunicare in maniera esplicita che cosa dobbiamo aspettarci di trovare tra cinque anni sulla strada per Borsano».

«Continuità aziendale unica soluzione»

Passando alla fase propositiva, la Lega ritiene che «gli interessi dell’Altomilanese e del Basso Varesotto si possano tutelare nel medio termine solo attraverso interventi mirati a diventare autonomi nello smaltimento dei propri rifiuti: questo per evitare di rimanere vittime della speculazione, della volatilità dei prezzi, per non essere ricattabili. Crediamo che un sito come quello di Borsano, se Accam dovesse fallire, possa facilmente diventare preda di soggetti privati che avranno il profitto come unico obiettivo. Portare al fallimento, e quindi sciogliere l’azienda consortile non farebbe scomparire nel nulla l’inceneritore. Per noi l’unica soluzione razionale deve essere la continuità aziendale, garantendo i livelli occupazionali. Amga in questo contesto può assumere un ruolo strategico nel ciclo integrato dei rifiuti. Siamo di fronte ad una grande occasione per la nostra municipalizzata che già opera con competenza nell’ambito della raccolta, ha promosso la realizzazione di un impianto Forsu e potrebbe trarre ulteriori vantaggi in logica prospettica».

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