Francesco Toia: «Perché solo a Legnano non si tengono i Consigli in presenza?»

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LEGNANO – È stato il civico Francesco Toia ad accendere le polveri della doppia seduta del Consiglio comunale di Legnano, convocato in due serate consecutive per discutere 15 interrogazioni e altrettante mozioni delle minoranze, oltre che per votare gli indirizzi del Comune su Accam e sull’intervento in suo sostegno di Amga. In apertura di seduta, lunedì 15 febbraio Toia ha accusato la maggioranza di centrosinistra di voler «tentare di imbavagliare le opposizioni e il Consiglio. Siamo succubi della giunta – ha lamentato Toia – fanno di tutto per non farci venire in presenza e ciò facilita gli attacchi che in ogni seduta avvengono contro le minoranze. Il sindaco – ha incalzato il capogruppo della lista Toia Sindaco – dice cose gravi contro di noi senza guardarci negli occhi. Tutti i comuni svolgono il Consiglio in presenza rispettando la legge, perché Legnano no, ma insiste per sedute del Consiglio on line?» (nella foto, la prima seduta di insediamento, avvenuta in presenza lo scorso 23 ottobre).

Radice: «Rispetto». Amadei: «Ne discuteremo»

Toia ha quindi ricordato il Punto Europa, lo sportello sui bandi europei che aprirà la sua lista «per rimediare all’immobilismo della giunta». Immediate le repliche del sindaco Lorenzo Radice («in questa fase serve il massimo rispetto di tutti») e del presidente dell’assemblea cittadina, Federico Amadei, che ha così rassicurato Toia: «Lei non avrà mai un imbavagliamento da parte mia, ha il diritto di presentare tutte le interrogazioni e le mozioni che ritiene. Sul Consiglio in presenza stiamo ragionando, ma non farò nulla al di fuori della legge. Ne discuteremo».

Accam, via libera al piano della giunta

Il punto chiave all’ordine del giorno, ovvero l’atto di indirizzo sul futuro di Accam e dell’inceneritore di Borsano, è stato illustrato dall’assessore alla Sostenibilità con delega alle società partecipate, Alberto Garbarino. La delibera si articolava in 4 punti: sindaco e giunta chiedevano al Consiglio «un indirizzo per operare in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti in base a princìpi di sostenibilità economica, ambientale e di salute pubblica; il mandato per esprimersi nelle assemblee soci di Accam affinché, nel caso Accam confermasse lo stato di crisi, la società, ai sensi della Legge Madia, possa essere indirizzata verso il percorso più coerente con il dettame della legge, ed eventualmente verso la procedura concorsuale più opportuna; il mandato per esprimersi negli organismi di controllo analogo e nelle assemblee di Amga affinché la società partecipi, con aziende pubbliche del territorio e nel quadro di un’adeguata ripartizione degli investimenti, allo sviluppo di un nuovo piano per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti; e di richiedere, nel caso fosse impossibile garantire la continuità dell’attività oggi gestita da Accam, la riqualificazione del personale oggi impiegato per mantenere i livelli occupazionali e garantire i posti di lavoro». Dopo un’ora e 40 minuti di dibattito e dichiarazioni di voto, il documento è stato approvato, insieme con l’emendamento presentato dal civico Franco Brumana volto come ha spiegato lui stesso a “escludere l’intervento di Amga e la futura riaccensione dell’inceneritore”, con i voti favorevoli della maggioranza e dei consiglieri di opposizione Brumana e Franco Colombo. Le altre minoranze (Toia Sindaco, Lega, Fi, Fdi) si sono astenute. Le opposizioni hanno lamentato a più voci la «poca chiarezza» sulla posizione di Radice & C. e i «continui cambiamenti di opinione» del sindaco su una questione così delicata.

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