Su Accam ora è il turno della Sinistra legnanese: «Non prolunghiamo l’agonia»

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LEGNANO – Il declassamento dell’inceneritore Accam conferma «se mai ce ne fosse stato bisogno che la via finora perseguita di un salvataggio ad ogni costo dell’impianto di Borsano prolungandone l’agonia è una strada senza uscita, che può condurre solo ad un aggravamento della situazione già drammatica in cui versa il consorzio e all’esito di far pagare ai cittadini anni di allegra e scriteriata gestione». È la posizione espressa oggi, martedì 13 ottobre, dalla Sinistra-Legnano in Comune. «Se l’esistenza di Accam ha ancora un significato – argomenta in una nota – esso non può prescindere da un ribaltamento della prospettiva: partendo da un impegno forte per la riduzione della produzione di rifiuti, passando attraverso un altrettanto forte impegno nel recupero delle materie prime, per arrivare all’abbandono del concetto stesso di rifiuto. Un concetto che non possiamo più permetterci di utilizzare, giustificabile solo in quel sistema economico estrattivista e consumista che la crisi ecologica ci impone oggi di abbandonare al più presto. Soltanto in questo modo sarà inoltre possibile salvaguardare anche i posti di lavoro oggi utilizzati come arma di ricatto per impedire ogni cambiamento».

«Basta usare i posti di lavoro come arma di ricatto»

Per gli esponenti della Sinistra legnanese «Legnano può svolgere un ruolo importante in questa direzione, per il suo peso sia in Accam sia in Amga su cui si sta cercando di scaricare i costi dell’operazione di salvataggio in corso. Operazione che al nuovo sindaco chiediamo di avere il coraggio di non avallare, a favore di una svolta sul tema rifiuti capace di misurarsi con la sfida del futuro».

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