Legnano, Olgiati (M5S): «Salvare Accam una follia. Il sindaco Radice fermi Amga»

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LEGNANO – «Su Accam ci sono solo due certezze: la prima è che per tentare di salvare l’impianto di Borsano si stanno bruciando, inutilmente, un sacco di soldi pubblici e la seconda è che quell’impianto vecchio e datato non fa certo bene alla salute dei cittadini. Per questo il nuovo sindaco di Legano Lorenzo Radice ha la grande responsabilità, ma soprattutto il dovere di dire in maniera chiara cosa intende fare». E’ questa la posizione di Riccardo Olgiati, deputato del Movimento Cinque Stelle, che emerge dalla nota stampa diffusa oggi (lunedì 12 ottobre) in vista dell’assemblea dei soci Accam in calendario dopo domani.

Quanti soldi pubblici bisogna ancora bruciare?

Nei mesi scorsi abbiamo sollevato dubbi di inopportunità quando ci giunsero voci sullo sviluppo di una Newco Amga – Agesp che avrebbe assorbito al suo interno la società che gestisce l’inceneritore di Borsano. Inopportunità perchè non avrebbe dovuto rientrare nei compiti del commissario avvallare un piano di tale portata. Lo stesso futuro sindaco chiese poi uno stop a qualsiasi iniziativa commissariale a pochi giorni dal voto.

Oggi scopriamo che non solo nulla si è fermato, ma che sul tavolo dei comuni soci c’è una manifestazione di interesse ben concreta e messa nero su bianco da parte di Amga che prevede uno stanziamento iniziale di 1,5 milioni da parte della NewCo Amga-Agesp, quindi sempre soldi dei cittadini.

Dopo l’incendio è messo male

Ricordiamo che, per quanto riguarda Accam, stiamo parlando di un impianto in forte dissesto economico che non produce più energia a causa dell’incendio di gennaio, che risulta ad alto rischio in quanto non coperto da assicurazione e che, proprio qualche giorno fa, la Regione lo ha declassato a impianto di solo smaltimento (togliendoli la qualifica R1 legata alla produzione di energia ) con la conseguente preclusione a trattare molti rifiuti speciali.

La società non naviga nell’oro

Se invece parliamo di società oggi Accam occorre dire: 1) non è più una società in house e quindi i comuni soci, Legnano compresa, sono costretti ad andare a gara per lo smaltimento dei rifiuti con la concreta possibilità di trovare soluzioni più economiche e sostenibili; 2) ha un contenzioso aperto con i gestori dell’impianto (EuroPower) per la responsabilità dell’incendio; 3) necessita di una nuova polizza assicurativa e le assicurazioni in un contesto simile si stanno rifiutando di stipulare contratti, 4) necessita di investimenti di decine di milioni per riparazioni e ammodernamenti che devono essere garantiti da fidejussioni dei comuni soci.

Altro che 2027…

Altro punto importante: tutto questo piano di “salvataggio” richiede tempi molto più lunghi degli attuali 7 anni rimasti a disposizione prima dello spegnimento previsto al 2027, spegnimento che infatti si prevede già di slittare al 2032 e poi chissà… ma cosa più eclatante è che è un piano di salvataggio a favore di un privato che potrà entrare nella gestione dell’impianto una volta che i comuni si sono accollati i debiti.

Ma davvero si sta pensando ad una simile follia?!

Siamo in un momento storico in cui la sostenibilità ambientale è sulla bocca di tutta Europa, alle porte di una stagione di investimenti senza precedenti in cui la parte del leone la faranno proprio gli investimenti legati alla transizione energetica ed alla sostenibilità, stanno per aprirsi opportunità importanti per il Paese grazie alle risorse europee in arrivo dal 2021, e assistiamo all’ennesima soluzione che vuole tenere in vita un ferro vecchio.

Insomma, oggi, anzi da ormai diversi anni, Accam sta bruciando solo 2 cose: i soldi dei cittadini e gli anni di vita di coloro i quali vivono nel nostro territorio.

Caro sindaco Radice, mercoledì sarai chiamato a partecipare alla tua prima assemblea ed avrai una grande responsabilità: in attesa di un consiglio comunale ad hoc, che evidentemente non sarà convocato prima dell’assemblea, che intenzioni hai?

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