Accam, il Pd contesta il “suo” presidente: «Con Bellora nessuna discontinuità»

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BUSTO ARSIZIO – Il fuoco più pericoloso è sempre quello amico. E a colpire il neo presidente di Accam Angelo Bellora non sono i vertici “alti” del Carroccio che in quella posizione avrebbero voluto un esterno (si dice un avvocato di Bergamo), bensì il Pd, partito di riferimento dell’ex sindaco di Cardano al Campo.

Quella firmata dalla segretaria piddina di Varese è una mail che spiazza. Di quelle che non ti aspetti. Eppure è chiarissima nella sostanza (meno nelle motivazioni): «La nomina di Bellora non corrisponde alla direzione auspicata dalla segreteria provinciale del Partito Democratico di Varese». Ora, che la nomina di Angelo Bellora abbia seguito un percorso differente rispetto alle liturgie della politica è stato confermato (a microfoni spenti) da più parti. Nel senso che il nome dell’ex primo cittadino di Cardano nasce dai Sindaci soci. E la sua candidatura si rafforza nonostante le pressioni che arrivano dal Carroccio nazionale. Nessuno lo conferma, ma pare che nella riunione di giovedì 6 giugno, che si è tenuta in via Bellerio, l’indicazione era quella di una nomina esterna al territorio e di area leghista. Indicazione disattesa nell’Assemblea di venerdì pomeriggio, dove Angelo Bellora incassa un’ampia e trasversale fiducia, con anche la soddisfazione da parte di tutti i gli amministratori soci presenti.

Insomma, la ritrovata unità d’intenti dei soci di Accam attorno al nome di Angelo Bellora ha lasciato presagire un momento di (relativa) tranquillità, anche perché gli obiettivi sul tavolo sono abbastanza chiari: approvazione del bilancio e invio della richiesta di deroga al primo ministro Conte per la gestione in house della società. Insomma un passo alla volta, con cautela e grande attenzione.

La nota del Pd

In merito alla nomina di Angelo Bellora a Presidente dell’Accam avvenuta nell’Assemblea dei sindaci del 7 giugno, la segreteria provinciale del PD di Varese, come già dichiarato nelle scorse settimane, ribadisce che il prosieguo dell’attività di Accam debba essere garantito attraverso una netta discontinuità con la gestione precedente e, pertanto, attraverso l’azzeramento del cda.
In questa fase è necessario che siano nuove figure tecniche a ricoprire ruoli all’interno del cda.
Pur stimando e apprezzando le competenze di Angelo Bellora, la sua nomina non corrisponde alla direzione auspicata dalla segreteria provinciale del Partito Democratico di Varese. Non è nostra intenzione esprimere un giudizio di merito sulle competenze e capacità delle persone che hanno guidato Accam, ma riteniamo che per la gravità dei fatti emersi occorra ripartire con un percorso completamente nuovo e ricostruito attraverso il coinvolgimento e la condivisione degli amministratori.

Le considerazioni contenute nella nota su Accam firmate dal segretario provinciale Giovanni Corbo sono un fulmine inaspettato nel cielo di Accam rimasto sereno solo pochissime ore. E’ vero che il Pd nei giorni scorsi ha chiesto l’azzeramento dell’intero cda, ma è altrettanto vero che, per come avvenuta, la nomina di Bellora già segna una rottura non da poco rispetto al passato. Tanto che oltre che il metodo di candidatura ed elezione è perfino cambiato il colore politico della presidenza. Cosa che aveva creato qualche difficoltà al Carroccio, le cui segreteria non erano certo contentissime di votare un esponente d’area piddina. E un ulteriore passaggio della nota che lascia perplessi sta nel finale, quando Corbo parla di condivisione con gli amministratori. Cose che, a detta dei sindaci soci presenti nelle due ultime assemblea, è per altro avvenuta.

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