Accam, stop-n-go per il salvataggio? In campo 13 milioni di euro per la Newco

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BUSTO ARSIZIO – Ripartirà il piano di salvataggio di Accam? Dopo le aperture del sindaco di Legnano Lorenzo Radice, ieri (25 gennaio) in commissione a palazzo Malinverni, sarà il coordinamento dei soci Amga a decretare se dopo l’ufficializzazione dell’impegno di Agesp a contribuire all’operazione (la conferma via mail del sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli settimana scorsa evidentemente non era bastata ai suoi colleghi soci di Amga) il piano potrà arrivare a compimento. Anche se poi dovrà essere ratificato dai consigli comunali di Busto Arsizio e Legnano, con tutte le insidie del caso. Nel frattempo Accam accelera sulla transazione con Europower, per chiudere il contenzioso e liberare la futura Newco da un altro peso. Stupore dal comitato No Accam per l’ennesima virata sulla vicenda: «Pazzesco, ora il sindaco di Legnano riapre a Busto».

Lo stop-n-go sulla Newco

Oggi pomeriggio, 26 gennaio, è in programma una nuova riunione del coordinamento dei soci di Amga, che prenderà atto della lettera ufficiale con cui Agesp si impegna a contribuire anche economicamente al sostegno del piano finanziario della Newco su cui si basa l’operazione di salvataggio di Accam. Uno stop-n-go che sa di “gioco del cerino”, che a Busto Arsizio è stato oggetto di critiche: la lettera di Agesp era stata infatti preceduta da una mail del sindaco Emanuele Antonelli, datata 19 gennaio alle 13.15 (prima della riunione dei soci Amga), in cui in qualità di socio di Agesp, in risposta alla sollecitazione di Amga del 16 gennaio, confermava la «volontà di perseguire il piano di salvataggio-rilancio della società Accam con una Newco», ma anche la «disponibilità ad elaborare una proposta di manifestazione di interesse che veda una partecipazione proporzionale» come richiesto dalla società legnanese. Dopo la riapertura di Radice, si capirà se l’operazione andrà avanti così com’era impostata. Busto attende.

Le cifre in ballo

Si parla di 2,8 milioni di euro anticipazione fatture sui conferimenti da parte di Agesp più 500mila euro di capitale, per un totale di 3,3 milioni a fronte di un impegno di 6,7 milioni di Amga (di cui 5,5 milioni sul finanziamento). Oltre ai 10 milioni di apporto dei soci, la Newco partirebbe con altri 3 milioni a credito, per un totale di 13 milioni di euro per dare il via all’operazione di salvataggio. Con l’obiettivo ambizioso, confermato da Radice, di arrivare ad «un impianto dalle capacità accresciute».

Il comitato No Accam: «No scaricabarile»

Per il comitato No Accam quella in corso è «una battaglia politica», così, «di fronte ad un ormai (pare) inevitabile fallimento ecco palesarsi la più classica delle strategie politiche: lo scaricabarile». Il comitato insiste per mettere fine all’agonia di Accam: «Chiediamo alla politica di smetterla di accanirsi con questo malato in fin di vita – si legge in una nota dei No Accam – ogni cura è servita, serve e servirà solo a spostare in là la data di chiusura». Occorre invece «cogliere l’opportunità di poter far nascere una cosa nuova che non abbia nulla a che fare con i rifiuti». E il comitato è pronto ad impegnarsi per «collaborare occupandoci del terreno e della sua sanificazione ma anche a disegnare un nuovo futuro per quell’area: un nuovo skyline senza camini».

La denuncia di Brumana

Il capogruppo legnanese del Movimento dei Cittadini Franco Brumana solleva il caso delle tariffe dei rifiuti ospedalieri (ROT), mettendo in evidenza lo sconto che nel piano di salvataggio di Accam viene garantito a Ecoeridania, l’operatore privato che già oggi smaltisce gli scarti sanitari nell’inceneritore di Borsano: «Per 4 anni lo sconto a questa società sarà pari a 129 euro a tonnellata, poi scenderà a 112 euro – fa notare Brumana – considerato che per 12 anni è previsto l’incenerimento di 12mila tonnellate di ROT di Ecoeridania, Amga ha previsto un beneficio complessivo a favore di Ecoeridania pari a 16 milioni e 994mila euro. Nel piano economico e finanziario non si trova alcuna spiegazione della differenza tariffaria. Se non verrà giustificata potrebbero sorgere dubbi in qualche malpensante…».

Appello di Farioli: «Salvare Accam, dovere morale. Per aver ancora voce in capitolo»

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