Addio a Tonino Alfieri popolare e storico messo del Comune di Gallarate

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GALLARATE – Ci sono figure solo all’apparenza minori nel contesto della vita pubblica, ma non per questo meno significative, quanto meno nell’immaginario collettivo. Chi ha conosciuto Tonino Alfieri, morto alla Camelot dove era ricoverato a causa di un repentino declino fisico, di sicuro ne converrà. Tonino faceva il messo comunale, probabilmente l’ultimo di una generazione che ha attraversato buona parte della cosiddetta Prima Repubblica per arrivare ai nostri giorni. Un usciere, diciamo così, compreso nel proprio ruolo, non un ruolo di primo piano ma laterale alle dinamiche che muovevano Palazzo Borghi e il Broletto e comunque ineludibile. Tonino sapeva tutto di tutti della parte politica del municipio. A volte raccontava, altre volte tromboneggiava, altre ancora irrideva. Spesso puntava l’indice, lamentando lacune e lamentandosi. Non proprio quello che si dice un instancabile lavoratore, caso mai un singolare personaggio della comunità gallaratese, conosciuto, anzi, molto popolare per quel suo modo di fare distaccato dal contesto, che denunciava un disincanto maturato nel tempo, voluto, probabilmente cercato. Per esserci senza esserci. A suo modo simpatico. Così che anche Andrea Cassani, il primo cittadino, ha inteso rendergli omaggio in un post su Facebook. Eccolo.

Questa notte ci ha lasciati Tonino, o meglio Antonino Croce Alfieri, un messo storico del Comune di Gallarate, la prima persona che ho incrociato entrando in Municipio nel giugno del 2016 e soprattutto una figura colorita di tanti anni di storia gallaratese.
Chiunque abbia partecipato a un consiglio comunale si ricorderà le sue “urlate” al termine delle sedute per invitare tutti ad uscire dal Comune. Oppure tanti si ricorderanno di lui seduto alla guardiola di Palazzo Borghi.

A Natale l’avevo incontrato al Camelot e benché il fisico fosse debilitato, l’umore e la verve erano sempre gli stessi.

Questa foto è del novembre 2017 ed è l’ultima celebrazione ufficiale a cui ha partecipato prima di ammalarsi.

Ciao Tonino, che la terra ti sia lieve.
Noi ti ricorderemo così: con lo stemma dei Due Galli sul petto!

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