Agevolazioni Tari a Busto, Maggioni (PD): «Criteri troppo restrittivi, vanno rivisti»

Maurizio Maggioni

BUSTO ARSIZIO – «Si deve fare di più» sulle agevolazioni Tari: il capogruppo del PD Maurizio Maggioni sferza l’amministrazione sul “giallo” degli sconti sulla tariffa rifiuti per le attività colpite dai lockdown. Appena 192 su circa quattromila le utenze non domestiche che a Busto hanno fatto domanda per poter dimezzare la Tari 2021, tanto che su 769mila euro ricevuti dallo Stato allo scopo ne sono rimasti inutilizzati circa 480mila. Maggioni annuncia un’azione coordinata con le altre forze di minoranza per «stabilire criteri più semplici» che vadano oltre la mera proroga dei termini per richiedere l’agevolazione.

Le responsabilità del Comune

«Il Comune  di Busto Arsizio è riuscito a distribuire solo molto parzialmente il contributo di 769.044,88 euro ricevuto dal fondo nazionale TARI e destinato alle utenze non domestiche colpite dalle chiusure obbligatorie a seguito della pandemia – fa notare Maggioni – alla scadenza, ora prorogata, risulta distribuito meno della metà del contributo ricevuto dallo Stato. Il Comune ha applicato procedure e criteri troppo restrittivi, non previsti dalla Legge che ha stanziato il fondo». Ci sarebbe quindi una responsabilità di palazzo Gilardoni alla base del “flop” di richieste.

Dov’è l’errore

«Concretamente – aggiunge il capogruppo del PD – il criterio applicato dal Comune assegna le agevolazioni per le utenze Tari non domestiche a chi ha registrato un ammontare medio mensile del fatturato del 2020 inferiore a quello del 2019 dichiarandolo con apposita domanda. In realtà questo criterio è stato imposto dalla precedente legge riguardante i ristori e non dalla legge riguardante le agevolazioni TARI, che si limita a destinarlo alle “categorie economiche  interessate dalle chiusure obbligatorie o dalle restrizioni nell’esercizio delle rispettive attività”. In altri Comuni il fondo è stato distribuito con procedure automatiche individuando le categorie economiche coinvolte dagli obblighi di chiusura».

La proposta

Ma la proroga, per Maggioni, non basta: «Data l’esiguo numero delle domande pervenute è indispensabile la proroga dei termini votata martedì scorso dal consiglio comunale ma è al tempo stesso necessario, seppure in tempi stretti, rivedere i criteri di assegnazione e cercare di usufruire dell’intero ammontare del contributo statale a favore delle utenze bustesi». Sarebbe paradossale restituire i soldi allo Stato: «Il gruppo del Partito Democratico, che ha fatto emergere il problema insieme con la lista Progetto in Comune – fa notare il capogruppo Dem – sta valutando con la lista Farioli e con B.A.C. proposte che permettano alla Giunta ed al Consiglio di andare oltre la delibera di semplice proroga e  di stabilire criteri e modalità più semplici».

Pochissime richieste per lo sconto Tari. E Busto rischia di restituire i soldi a Roma

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