Pochissime richieste per lo sconto Tari. E Busto rischia di restituire i soldi a Roma

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BUSTO ARSIZIO – Solo 192 domande per lo sconto Covid sulla Tari, la tariffa rifiuti, a partire da una “platea” di circa quattromila utenze non domestiche in città. E fino ad oggi Busto Arsizio ha sfruttato solo 300mila dei 769mila euro che lo Stato ha destinato alle amministrazioni comunali come forma di ristoro per i mancati introiti dovuti alle agevolazioni Tari. È per questo che la giunta ha deciso di prorogare fino al 31 dicembre la possibilità per le imprese di fare richiesta dello sconto, che permette di dimezzare il tributo dovuto per compensare ai costi di smaltimento dei rifiuti. Perché se il contributo dello Stato non verrà interamente utilizzato, l’anno prossimo il Comune sarà costretto a restituire quella parte dei 769mila euro che non è stata spesa.

Il paradosso

Sembra un paradosso, se si considera che a settembre, quando sono state spedite le bollette della Tari, diversi imprenditori hanno protestato contro gli aumenti, tanto da costringere il sindaco Emanuele Antonelli ad organizzare un incontro informale in zona industriale per spiegare la situazione della tariffa rifiuti. «Nonostante questa possibilità fosse stata pubblicizzata, tanti non si sono mossi e non hanno fatto richiesta di riduzione Tari» rivela il sindaco di fronte alla prima seduta della commissione bilancio della nuova consiliatura. «L’informativa era già nel bollettino Tari» ricorda l’assessore al bilancio Maurizio Artusa, rispondendo ai dubbi espressi dalla consigliera del PD Cinzia Berutti. «Anche noi stiamo cercando di capire come mai i contribuenti non hanno fatto richiesta di agevolazione».

Rimane il mistero

I numeri parlano da soli. Appena 192 richieste su circa 4000 utenze non domestiche in città. Difficile pensare che fossero così poche ad avere i requisiti per accedere all’agevolazione, che premia tutte quelle imprese che hanno subito una perdita di fatturato di almeno un terzo a seguito dei lockdown. Dei 769mila euro stanziati da Roma a copertura degli sconti, ben 469mila sono ancora da utilizzare. «Entro il 31 maggio 2022, l’ufficio tributi dovrà rendicontare le somme utilizzate per coprire le agevolazioni, ed eventualmente restituire quelle non utilizzate» chiarisce Artusa. «Siamo sicuri che le comunicazioni siano arrivate? – si chiede l’ex sindaco Gigi Farioli, attuale capogruppo di Popolo Riforme e Libertà – è un dato che mi lascia interdetto». E rispetto all’ipotesi, avanzata dai gruppi di minoranza, di lasciare una finestra temporale più ampia per la proroga, il sindaco Antonelli ha risposto che, se al 31 dicembre non arriveranno abbastanza richieste, «c’è già l’intenzione di prorogare ulteriormente al 28 febbraio».

Busto, Covid e sostegno dell’economia. Artusa: «Proroghiamo riduzione Tari»

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