Busto, è giallo sugli sconti Tari. E sul 2022 incombono 800mila euro di costi in più

BUSTO ARSIZIO – Agevolazioni Tari e variazione di bilancio monopolizzano la seconda seduta del consiglio comunale a Busto Arsizio. Dibattito serrato sul “flop” delle agevolazioni Tari alle utenze non domestiche, con gli extra-costi sullo smaltimento rifiuti segnalati da Agesp che preludono a nuove discussioni (e aumenti?) sulla tassa rifiuti in vista del bilancio di previsione 2022. Intanto la maggioranza “incassa” il voto favorevole del gruppo di Gigi Farioli, Popolo Riforme e Libertà, sulla variazione di bilancio. Un primo segnale di distensione, forse, in vista del confronto che verrà aperto sul preventivo da varare a gennaio.

Il giallo delle agevolazioni

Dopo il via libera alla convalida dei consiglieri Patrizia Testa e Matteo Sabba, fa ancora discutere il caso delle agevolazioni Tari per le utenze non domestiche. Dei 769mila euro che lo Stato ha destinato agli sconti per le attività penalizzate dai lockdown, quasi 500mila euro giacciono ancora nelle casse del Comune, inutilizzati, a causa delle poche richieste pervenute (appena 192 su 4000 imprese che pagano la tassa rifiuti). Approvata la proroga al 31 dicembre, anche se dai gruppi di minoranza sono stati avanzati dubbi se questo “flop” sia stato il frutto di una cattiva comunicazione («forse non basta riportarlo nei bollettini» sottolinea il Dem Maggioni) o se piuttosto «dalla scelta di vincolare le agevolazioni al criterio del 30% di perdita di fatturato 2020», come si è chiesto Farioli. E se gli sconti del 2021 sono stati per ora limitati ad una platea estremamente ridotta, sul gettito Tari del 2022, che viene calcolato sulla base dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, incombe già il (salatissimo) “conto” extra da 800mila euro inserito in variazione di bilancio su richiesta di Agesp Spa.

Tari: 800mila euro in più

Il sindaco in commissione bilancio aveva spiegato che, di questi 800mila euro, una parte significativa, pari a 495mila euro, era dovuta ai maggiori costi di smaltimento dei rifiuti urbani che Agesp ha dovuto sostenere a causa del blocco di Accam dopo l’incendio. «Forse abbiamo fatto bene a salvare Accam con l’operazione Neutalia» aveva ammesso Antonelli. E se a consuntivo 2021 queste spese extra sui rifiuti «potrebbero anche essere minori», gli 800mila euro, fa notare l’ex sindaco Farioli, «incombono sulla copertura Tari per il 2022, come impone la legge», in quanto i costi del servizio vanno coperti al 100% con le tariffe pagate dagli utenti. «Sarebbe interessante conoscere di quegli 800mila euro richiesti da Agesp quanti sono già stati effettivamente spesi» aggiunge il capogruppo di PRL. In soldoni, dopo il “giallo” sulle agevolazioni 2021, il rischio è che l’anno prossimo la “bolletta” dei rifiuti finisca per aumentare ancora.

Il dibattito

Per il resto, il dibattito sulla variazione di bilancio tocca soprattutto i punti dello smaltimento dell’amianto (261mila euro di contributi regionali in arrivo), del nuovo centro del riuso (25mila euro di contributo ad Agesp per avviarlo) e delle «minori entrate dagli accertamenti sull’evasione tributaria», criticate da Paolo Pedotti (PD). «Auspichiamo che si lavori in modo approfondito sull’esigenza di programmare i lavori, non solo in riferimento al bilancio ma intorno a tutti i temi» l’invito del capogruppo PD Maurizio Maggioni. Al voto Popolo Riforme e Libertà si aggancia al “carro” dei favorevoli mentre gli altri gruppo di minoranza si astengono. Un primo segno di distensione? Sicuramente l’annuncio dell’amministrazione di un confronto in commissione sul bilancio preventivo 2022 ha contribuito a stemperare le tensioni.

Distensione ma non troppo

Dopo le scintille della prima seduta e dell’insediamento delle commissioni, e le successive recriminazioni dei gruppi di minoranza, il clima in aula appare più collaborativo. Anche se altalenante: il sindaco Emanuele Antonelli, ad esempio, passa dal “bacchettare” la consigliera del PD Cinzia Berutti che chiede una correzione alla delibera sugli interventi di ripristino dei danni del nubifragio di metà settembre accusandola di «fare campagna elettorale in anticipo» all’ammettere con il sorriso sulle labbra «non sono così cattivo come sembro», in risposta al reiterato appello del consigliere di Progetto in Comune Santo Cascio affinché «l’amministrazione si caratterizzasse per molte strette di mano e pochi pugni sul tavolo in questa assise».

Il caso Burattana

Ma anche lo stesso Gigi Farioli, dopo aver aperto alla maggioranza con il voto favorevole del suo gruppo sulla variazione di bilancio, non rinuncia a definire «imbarazzante e arrossente» il silenzio della giunta sulla mozione per la Cascina Burattana, che la maggioranza per voce di Luca Folegani (FdI) chiede di «trasformare in raccomandazione». Poi però il sindaco Antonelli promette di «riferire in commissione» e la seduta si può chiudere all’insegna delle, perlomeno ideali, “strette di mano”. Con Farioli che, nel corso degli interventi liberi, lancia anche un appello per «aiutare la nostra concittadina» suor Marcella Catozza missionaria ad Haiti, mentre Gianluca Castiglioni (Busto al Centro) dedica una riflessione al tema della violenza sulle donne.

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