Aggressioni a Malpensa, i sindacati: «Multe ai passeggeri indisciplinati»

Un momento del tavolo in prefettura sulle aggressioni a Malpensa

VARESE – Aggressioni a Malpensa, il problema esiste, anche se i dati parlano di un calo di casi rispetto all’anno precedente. Ma trovare una soluzione, per ridurre gli episodi e garantire maggior sicurezza ai lavoratori (ma anche alle forze dell’ordine, poiché spesso chi aggredisce non va troppo per il sottile rispetto a chi si trova di fronte), non è facile come dirlo.

Multe pesanti e daspo di volo

Tanto che sono tante le proposte messe sul tavolo oggi, venerdì 8 luglio, durante l’incontro voluto e convocato dal prefetto di Varese Salvatore Pasquariello e che ha visto partecipare le parti sindacali, ma anche Sea, Enac, le società di handling che operano alla scalo e i vertici di tutte le forze dell’ordine: polizia, carabinieri e guardia di finanza. Tra le ipotesi di azioni da mettere in campo, c’è chi, alcuni esponenti sindacali, ha insistito sul tema della comunicazione preventiva («serve più cartellonistica con messaggi più netti») e chi ha invocato la via delle sanzioni economiche: «Bisognerebbe multare pesantemente chi si rende protagonista di queste aggressioni, oltre ad applicare il daspo sugli imbarchi». E se la multa potrebbe essere una via percorribile, «anche se da verificare», specificano i rappresentanti delle istituzioni aeroportuali e delle forze dell’ordine, il divieto d’imbarco generalizzato sarebbe pressoché impossibile da attuare.

Però il problema esiste. Nessuno al tavolo convocato dal prefetto si è nascosto dietro a un dito. E tutti, oltre che riflettere sulle cause e sulle ragioni che portano a episodi in alcuni casi anche piuttosto gravi, si sono detti disposti a «fare un ulteriore sforzo per arginare la criticità». Ma andiamo con ordine.

Ci si rivede tra un mese

«Ho voluto convocare questa riunione poiché la criticità è anche una questione di ordine pubblico», ha spiegato il prefetto Pasquariello, per poi invitare, alla fine degli interventi, «tutte le realtà coinvolte a uno sforzo unitario maggiore». Prendendo l’impegno di riaggiornare l’incontro «tra un mese, ad inizio agosto, per valutare se in queste settimane sono state messi in campo correttivi e quali effetti hanno avuto».

Problem, causa e ipotesi di soluzioni

I primi a intervenire sono stati i rappresentati sindacali, che hanno chiesto: più cartellonistica informativa – preventiva, la possibilità di sanzionare chi si rende protagonista di aggressioni, ma anche di istituire un servizio di controllo «che non vada a sovrapporsi alle forze dell’ordine, ma che le affianchi». Infine c’è chi ha avanzato l’ipotesi di stilare procedure d’intervento condivise e omogenee quando esplodono questo tipo di situazioni.

Il problema però è che non è semplice né prevede né prevenire. Anche perché il target di chi prende un aereo è cambiato: si è allargata la platea di chi vola, ma anche la ripresa post Covid ha portato (per fortuna) a un ritorno del traffico inaspettato nei numeri e nei volumi di traffico. E poi le compagnie low cost non riescono a gestire la “bigliettazione selvaggia”, gli overbooking. Con il risultato che a rimetterci sono i passeggeri.

Maggior assistenza a chi rimane a terra

Non sempre è garantita. Ma da chi? Lo dovrebbero fare i vettori. Ma anche le società di handling, presenti al tavolo della prefettura. E da parte loro hanno spiegato la «proficua collaborazione con la società che gestisce lo scalo e le forze dell’ordine». Ma sono state invitate dal direttore di Enac Monica Piccirillo a una maggior presenza in determinate situazione. «Soprattutto – ha detto il direttore – quando la compagnia non ha referenti in aeroporto».

E Sea?

Era presente Davide Pisoni, direttore di Malpensa, che ha spiegato: «Da parte nostra c’è grande attenzione. Conosciamo la criticità per questo abbiamo fatto nuove assunzioni e altre ne faremo. Stiamo lavorando sulla prevenzione, ma attenzione, riuscire a mettere in campo risposte repressive non è così semplice poiché mancano riferimenti normativi specifici in tal senso».

I numeri: situazione non fuori dal controllo

La prima cosa da dire è che il quadro merita attenzione, ma la situazione non è fuori controllo. A fronte dei 40 casi del 2021 con episodi critici a oggi gli episodi registrati sono una ventina di casi. Le casistiche riguardano cancellazioni di voli delle low cost, l’overbooking, ma anche l’arrivo in ritardo rispetto all’orario di imbarco e il caricamenti bagagli gli altri motivi scatenanti.

Aspettando il taser

«Il problema è difficilmente risolvibile in toto – ha spiegato Carmine Grassi, dirigente della polizia di Stato – non possiamo militarizzare l’aeroporto e le situazioni non sono quasi mai prevedibili. Il daspo aeroportuale non è fattibile poiché non c’è una normativa. Quando avremo i taser, stiamo facendo la formazione, e saremo operativi a Malpensa potremo essere ancora più efficaci. Bisogna però lavorare sull’offerta di alternative ai passeggeri che hanno subito il disservizio».