Agriturismi in crisi, Terranova: «Asporto strumento per la ripresa»

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VARESE – Con strutture chiuse, prenotazioni annullate o sospese e ogni tipo di iniziativa azzerata, gli agriturismi stanno vivendo una crisi senza precedenti in un momento della stagione molto delicato; ma anche per queste strutture è finalmente tempo di guardare a una ripresa, con i primi provvedimenti in tal senso. In Lombardia, la Fase 2 si apre con l’annuncio dell’adozione – in via definitiva – della possibilità di offrire i servizi d’asporto e consegna a domicilio: Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura, ne ha annunciato l’inserimento in legge nei prossimi giorni dando quindi segnale verde a una nuova opportunità per gli agriturismi lombardi e del Varesotto.

Ulteriori strumenti per rilanciare l’attività

«Una risposta positiva a un provvedimento che più volte abbiamo sollecitato con Terranostra Lombardia», ha commentato oggi, lunedì 11 maggio, Massimo Grignani, presidente regionale e provinciale dell’associazione promossa da Coldiretti che rappresenta e riunisce le strutture agrituristiche. «Poter affiancare questi servizi alla ristorazione in loco significa dare agli agriturismi ulteriori strumenti per rilanciare l’attività dopo mesi di arresto a causa del lockdown che ha messo in ginocchio l’intero comparto. In questo senso sono inoltre positive le misure di semplificazione annunciate dall’assessore Rolfi, in particolare quella relativa alla somministrazione dei pasti».
Gli effetti dell’emergenza coronavirus sugli agriturismi sono molteplici: oltre al crollo della domanda interna, pesa il calo del turismo senza dimenticare le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose (battesimi, comunioni, cresime, matrimoni) che si svolgono tradizionalmente in questo periodo dell’anno. In primavera si concentrano anche le attività ricreative e di fattoria didattica che molti svolgono per dare la possibilità ai ragazzi di stare all’aria aperta in collaborazione con le scuole, ora chiuse.

Un’estate caratterizzata dal turismo di prossimità

«È certamente importante guardare al dopo, a una ripresa delle attività che tutti ci auguriamo essere vicina e dovrà avvenire in sicurezza», ha aggiunto Grignani. «In questo senso, gli agriturismi sono in grado di offrire un valore aggiunto: penso alle passeggiate in luoghi aperti con il giusto distanziamento o alle attività ricreative individuali o a piccoli gruppi, come i laboratori o la visita agli animali della stalla.
Le dimensioni delle imprese e il loro inserimento in contesti naturali di ampio spazio rendono la vacanza o la visita in agriturismo un momento sereno e sicuro per tutta la famiglia. Augurandoci che l’emergenza possa in ogni caso finire presto, la prossima estate sarà contraddistinta da un turismo di prossimità: sia l’occasione per riscoprire, innanzitutto, le bellezze rurali e naturali del nostro Paese, che sopravvivono grazie al lavoro quotidiano e alla cura degli agricoltori».
Intanto è fondamentale sostenere la ripresa: «Facciamo appello affinché i Comuni possano ridurre quanto più possibile la pressione fiscale alle strutture agrituristiche, sostenendoci nella promozione del territorio», ha concluso Grignani. «Ci sarà molto da fare per riconquistare i turisti, in Italia come in Europa: abbiamo bisogno di fare squadra, di comunicare i valori e le bellezze dei territori e di costruire un futuro diverso, green e sostenibile. Gli agriturismi sono pronti a giocare questa importante partita, ma è importante sostenerli e accompagnarli all’uscita di questa brutta crisi».

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