Contagio in ritirata. Dal plasma speranza di cura: sperimentazione completata

MILANO – Mentre i numeri del contagio si stanno stabilizzando ad un livello più confortante (oggi, 11 maggio, 364 nuovi casi positivi su 7.508 tamponi effettuati, e un nuovo calo dei ricoveri), dal Policlinico San Matteo di Pavia e dall’ospedale Poma di Mantova arriva la notizia del completamento della sperimentazione sulla cura al plasma iperimmune, che sta dando risultati importanti e nei prossimi giorni sarà messa a disposizione della comunità scientifica internazionale. Una novità salutata dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana come «qualcosa di importante», in grado di dare «una grandissima speranza per la cura» del Covid-19.

Il riepilogo dei numeri

Salgono leggermente i nuovi contagiati: 364 oggi, 11 maggio, contro i 282 di ieri, in presenza di un lieve aumento dei tamponi processati (7.508 contro i 7.369 di ieri. Salgono di qualche unità i decessi: 68 contro i 65 di ieri. Diminuiscono le persone ricoverate in terapia intensiva, dove i letti occupati sono 341, meno 7 rispetto a ieri. Anche i ricoverati non in terapia intensiva continuano a scendere: sono 5.397, meno 31 nelle ultime 24 ore. Solo 14 i nuovi casi in provincia di Varese, a conferma di un trend di frenata netta che prosegue per il terzo giorno consecutivo.

I dati nelle province

L’orgoglio di Regione Lombardia

«Sono molto orgoglioso» sottolinea il governatore, che riporta del «grande interesse a proseguire con questa iniziativa» manifestatogli dal ministro della salute Roberto Speranza. «Voglio ringraziare le persone che hanno dato il loro contributo, hanno aperto una strada seguita ora anche in altre parti del mondo visto che il protocollo seguito a Pavia è stato richiesto da altre realtà». Anche per l’assessore al welfare Giulio Gallera, ricomparso in conferenza stampa dopo una lunga assenza, «è uno straordinario orgoglio. Regione Lombardia è abituata a lavorare, a seguire le regole, i protocolli e ad evidenziare risultati ottenuti. Siamo l’unica Regione in Italia che ha un protocollo strutturato e che oggi ha risultati». Già, gli esiti della sperimentazione. Che mostrano un abbattimento medio della mortalità da Covid-19 molto significativo, dal 15 al 6%.

I risultati della sperimentazione

«All’inizio la mortalità nei pazienti in ventilazione assistita ricoverati in terapia intensiva era tra il 13 e il 20%, circa 15% di media, mentre con la cura con il plasma iperimmune è scesa al 6%» fa notare Fausto Baldanti, direttore dell’unità di virologia dell’Irccs San Matteo. È l’obiettivo su cui sono stati raggiunti i risultati più significativi. Gli altri due, miglioramento dei parametri respiratori e di quelli dell’infezione, sono però altrettanto confortanti. «I parametri respiratori misurati – aggiunge il professor Baldanti – sono migliorati drammaticamente al termine della prima settimana, così come i casi di polmonite bilaterale entro la prima settimana e contestualmente i parametri dell’infezione sono diminuiti in maniera altrettanto drastica al termine della prima settimana di terapia». Il progetto pilota è stato testato, con plasma ricavato dai pazienti guariti e con una misurazione omogenea del “titolo”, ossia della potenzialità di annullamento del virus, fin dalle prime settimane del contagio, su 46 pazienti reclutati tra Pavia e Mantova, più un paziente proveniente da Novara.

La banca del plasma iperimmune

«Alla luce dei risultati – annuncia Gallera – noi da oggi lanciamo la banca del plasma iperimmune. Il San Matteo definirà un protocollo per la donazione del sangue e del plasma, e una volta definito inizieremo a fare la raccolta partendo dai tanti guariti». Con l’obiettivo di «estendere in maniera ampia la sperimentazione su un numero importante di malati». Il plasma iperimmune si ricava dal sangue dei soggetti “immunizzati”, che posseggono una forte carica di anticorpi neutralizzanti, e può essere trasfuso praticamente senza limiti (c’è solo una rarissima tipologia di pazienti che ne è esclusa). In attesa dei tempi lunghi per il vaccino, una cura che abbatte la mortalità in modo così importante può essere essenziale per la ripartenza. Si tratta di uno. Ma non è l’unica strada che percorre la Lombardia: «Domani – fa sapere l’assessore Gallera – è in programma una riunione della Giunta, faremo una delibera che regolamenta e disciplina i test sierologici. Metteremo delle regole». Si attende l’apertura ai laboratori privati.

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