Air Italy a Malpensa: «Gli americani hanno paura di noi. È ridicolo»

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MALPENSA – Risale allo scorso dicembre l’inizio della crociata americana contro Air Italy: i troppi voli della ex Meridiana per il 49 per cento in mano a Qatar Airways avevano sollevato dubbi in alcuni senatori Usa convinti che, tramite la compagnia italiana, il vettore del Qatar stesse violando gli accordi con gli Stati Uniti. Il recente incremento dei collegamenti dall’Italia con le inaugurazioni delle rotte su Los Angeles e San Francisco ha scatenato la reazione di Delta, American e United Airlines: i tre vettori si sono rivolti direttamente al presidente Donald Trump. Air Italy ha deciso così di chiarire la propria posizione specificando che in nessun modo Qatar Airways opera in code-share sulle proprie rotte.

«Siamo una compagnia italiana»

Le tre principali compagnie americane ritengono che, attraverso Air Italy, il Qatar stia aggirando gli accordi americani per espandere la propria presenza negli Usa minacciando, così, i posti di lavoro americani: i voli verso Los Angeles, San Francisco, Miami sarebbero «uno sforzo per indebolire le compagnie statunitensi». Air Italy ricorda che «voliamo da 56 anni, e abbiamo abbiamo servito gli Stati Uniti per molti anni. I nostri azionisti sono Alisarda, che detiene il 51% delle nostre azioni, e Qatar Airways, con una quota del 49%. Il nostro assetto proprietario è stato visto e approvato dall’ENAC e dalla Commissione Europea. Ad oggi disponiamo di una flotta di 13 aeromobili, cinque dei quali sono in grado di operare sul lungo raggio. Nel sentirci orgogliosi del nostro talento e del nostro servizio di altissimo livello, siamo al contempo perplessi (seppur leggermente lusingati) dal fatto che i tre più grandi vettori statunitensi, che gestiscono una flotta di oltre 2.500 aeromobili, sostengano di essere minacciati da noi».

Qatar Airways non opera in code-share

Sottolineando la propria italianità, Air Italy rivendica i collegamenti diretti fra Malpensa con San Francisco e Los Angeles appena inaugurati e specifica che «Qatar Airways, che ha annunciato l’ingresso nella nostra compagnia nel 2016, perfezionandolo nel 2017 con l’acquisizione di una quota di minoranza, non opera in code-share sulle nostre linee USA-Italia». E conclude ricordando che invece «i maggiori vettori statunitensi (e i loro alleati) controllano circa il 90% di tutto il traffico transatlantico. Se una qualsiasi di queste tre compagnie aeree statunitensi credesse sinceramente che la nostra piccola quota del “loro” mercato sia una minaccia, che non dovremmo servire gli Stati Uniti o avere la licenza di vettore italiano, allora dovrebbe indirizzare il proprio reclamo all’ENAC e alla Commissione Europea».

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