Al campo sinti di Gallarate Mercedes, allacciamenti abusivi e persino il porfido

campo sinti gallarate

GALLARATE –  Il porfido ad abbellire l’ingresso, la Mercedes parcheggiata a fianco, la stufa a pellet e naturalmente l’antenna per ricevere i canali satellitari. «E se lì per qualche fuga di gas o per qualche pericoloso abusivo allacciamento alla rete elettrica scoppiasse un incendio? Questi non sono nomadi, ma semplicemente degli abusivi». Lì dove dovrebbe esserci soltanto una roulotte, c’è una villetta a schiera con tutti i comfort. E’ stato il sindaco Andrea Cassani a sventolare questa sera, 16 luglio, in consiglio comunale la foto di una delle tante abitazioni del campo sinti di via Lazzaretto destinate alla demolizione in base alle ordinanze di sgombero in scadenza a inizio agosto.

Il ripristino della legalità

Nonostante l’opposizione delle minoranze e la lettera di dissenso scritta dall’associazionismo cattolico insieme al mondo della sinistra, Cassani sullo sgombero dei sinti non retrocede di un millimetro. «L’alternativa alla legalità purtroppo è l’illegalità: le sfumature non possono esistere. Si può discutere delle tempistiche, delle modalità, ma non della sostanza». Ecco un altro passaggio chiave: «Qualcuno mi accusa di discriminazione, ma l’unica discriminazione che qualcuno ha tollerato finora è quella al contrario. Ai sinti era consentito vivere in immobili abusivi, non pagare le utenze, non mandare i figli a scuola. Vogliono essere trattati come cittadini gallaratesi? Si comportino come tali». Nel suo discorso iniziale il primo cittadino ha detto inoltre che nessuno vuole portare via i bambini dai loro genitori («Vi do la mia parola»), ma ha ribadito ciò che va ripetendo da due mesi: «A Gallarate non vi sono soluzioni per chi vuole vivere in roulotte, quindi necessariamente chi sceglierà quello stile di vita dovrà trovare una soluzione al di fuori della nostra città».

Il dibattito in aula

Per il Partito democratico è intervenuto Carmelo Lauricella, usando il bastone («Non si può tollerare l’abuso, la legalità va ripristinata») e la carota («A patto che non si trasformi in un ulteriore danno per la collettività»). Secondo l’esponente di centrosinistra, infatti, «una soluzione muscolare è destinata ad aumentare il disordine», perché al campo di via Lazzaretto vivono 43 minori «che non meritano di subire le colpe dei genitori». Parafrasando uno slogan leghista, Lauricella ha ricordato che i sinti sono a tutti gli effetti cittadini gallaratesi e dunque l’amministrazione «deve aiutarli a casa loro». Ovvero dove si trovano adesso.
Sempre dai banchi di opposizione, la lista civica di Rocco Longobardi (La nostra Gallarate 9.9) ha ripetuto la proposta avanzata sulla stampa nei giorni scorsi, ovvero posticipare di sei mesi la scadenza delle ordinanze per trovare una soluzione alternativa all’arrivo delle ruspe.

consiglio comunale gallarate

Il sostegno della maggioranza

Scontato l’appoggio del suo partito, la Lega, Cassani ha trovato in consiglio comunale anche il sostegno convinto degli alleati di governo. Di Fratelli d’Italia con Giuseppe De Bernardi Martignoni («In via Lazzaretto va ripristinata la legalità»), ma soprattutto di Forza Italia, che quel campo lo realizzò durante il primo mandato di Nicola Mucci. «Quelle aree le consegnai io personalmente», ha ricordato Aldo Simeoni, allora assessore. «Ma a distanza di anni la situazione è sfuggita di mano perché non ci sono stati più controlli. Ora c’è un illecito, dunque condivido in pieno l’azione del sindaco».

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