Al via il Giro d’Italia, la grande corsa delle emozioni

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Il trofeo "senza fine" in palio al Giro d'Italia

Torna la favola del Giro d’I­ta­lia, torna la festa di maggio, torna l’emozione che anima l’intero Paese riportando alla mente ricordi e sensazioni che coinvolgono tutti, che ani­mano città e piccoli borghi, che co­lorano di rosa la Penisola.

La corsa rosa è come una scossa elettrica che scuote il Paese per tre settimane e affascina genti di tutte le età, di tutti i ceti, di tutte le estrazioni, è una tradizione che passa di padre in figlio, di nonno in nipote, di maestro in scolaro. È un patrimonio della nostra Italia che riesce a rinnovarsi anno dopo anno e non mostra certo le sue 114 primavere. Quando il 13 maggio del 1909, alle 2.53 del mattino 127 ardimentosi partirono da Piazzale Loreto alla volta di Bologna per percorrere 397 chilometri, probabilmente nessuno aveva la consapevolezza di scrivere quella che sarebbe stata la prima pagina di una storia che è davvero “senza fine”, proprio co­me il Trofeo che dagli anni Duemila va a premiare il vincitore, l’eroe capace di vestirsi di rosa.

Saranno Ortona e la Costa dei Tra­boc­chi – perla di una terra meravigliosa come l’Abruzzo che merita di ricevere maggiori attenzioni e considerazioni, anche dal punto di vista turistico, ri­spetto a quanto abbia avuto finora – ad ospitare oggi, sabato 6 maggio, la Grande Par­tenza della corsa. Lungo la ciclabile del­la costa, i 176 girini si sfideranno in una cronometro di 19,6 chilometri che promette di regalare grande spettacolo. E sempre l’Abruzzo, terra che ha creduto con grande volontà nella capacità di promozione del ciclismo e ha scelto il Giro per affacciarsi alla vetrina del mondo, ospiterà altre due tappe: la se­conda da Teramo a San Salvo, che chiamerà alla ribalta i velocisti, e poi la settima, da Capua al Gran Sasso d’Italia per quello che sarà il primo arrivo in salita della corsa rosa.

Si andrà poi in terra di Lucania e in Cam­pania – il profondo Sud quest’anno non sarà toccato dal tracciato – con la frazione impegnativa di Lago Laceno e il ritorno di una tappa tutta napoletana, con la città che – parata a festa per lo storico scudetto del calcio – accoglierà il Giro ancora una volta a braccia aperte.

Dopo il Gran Sasso, altre due tappe impegnative per concludere la prima lun­ga settimana: il finale della frazione numero 8 a Fossombrone propone una serie di muri molto impegnativi e poi la crono romagnola – da Savignano sul Rubicone a Cesenatico – offre agli specialisti un’occasione per far valere le proprie capacità sui 35 chilometri di completa pianura e pochissime curve.

Il giorno di riposo in terra emiliana farà da prologo al primo scollinamento dell’Appennino, stavolta meno impegnativo che in passato, per arrivare a Viareggio. Appennino, questa volta quello ligure, protagonista anche della frazione numero 11 con l’arrivo a Tortona ed il conseguente omaggio a tutti i grandi che hanno trovato i natali nella terra dei Campionissimi.

È a questo punto che il Giro comincia  a cambiare pelle e a guardare insistentemente all’insù: lungo la strada che da Bra porta a Rivoli, il Colle Branda promette di regalare emozioni, mentre il giorno seguente si attraversa la Val d’Aosta per sconfinare in Svizzera e arrivare a Crans Montana: da superare il Gran San Bernardo, Cima Coppi della corsa, e la Croix de Coeur prima dell’ascesa che porta al traguardo finale e a completare un dislivello di 5.100 metri.

Il rientro in Italia, dopo il su­peramento del Passo Sempione, propone una prevedibile volata a Cassano Magnago, terra natale di Ivan Basso, prima di chiudere la seconda settimana di corsa con la «tappa della montagna in città», con quello che è diventato uno dei “marchi di fabbrica” della cor­sa. Sarà Bergamo il teatro di una frazione che sicuramente lascerà il segno nelle gambe dei corridori e potrebbe anche regalare qualche sorpresa.

Il secondo e ultimo giorno di riposo sarà preludio a giornate che fanno tremare i polsi solo ad elencarle. Si co­mincia con un tappone infido che saluterà i corridori con le bellezze del Lago di Garda e poi… comincia la rumba: in rapida successione si dovranno superare il Passo di Santa Barbara, il Passo di Bordala, la salita di Matassone e quella di Serrada per finire il Monte Bondone da Aldeno: 5.200 metri di dislivello, tanto per gradire. Giusto il tempo di respirare per godersi la volata di Caorle e poi sarà tempo di riallacciare le cinture per affrontare un trittico terribile, degno della definizione “la corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo”.

Da Oderzo alla Val di Zoldo non si fa che salire e scendere, poi l’indomani ecco il tappone dolomtico, la Lon­ga­ro­ne-Tre Cime di Lavaredo con cinque colli, 5.400 metri di dislivello da superare e un traguardo mitico da conquistare. Naturalmente non è finita, perché per completare l’opera c’è una ter­za cronometro, la Tarvisio-Monte Lus­sari che porterà la corsa in uno splendido angolo di Friuli Venezia Giulia, realizzando uno dei tanti sogni di quel vi­sionario appassionato che è stato Enzo Cainero. Che, c’è da scommettere, quel giorno sarà affacciato su una nuvola a godersi uno spettacolo imperdibile.

La penultima fatica dei girini sarà quella di… imbarcarsi sull’aereo: da Ronchi dei Legionari tutti in volo verso Roma per disputare una tappa conclusiva che gli amministratori della città eterna han­no voluto fortemente, arrivando a disegnare con gli organizzatori un percorso che esalterà tante bellezze di una capitale unica al mondo.

Allacciate le cinture, l’avventura rosa sta per cominciare.

LE TAPPE

Sabato 6 maggio  – 1a tappa: Fossacesia Marina-Ortona (crono), 18,4 km, 100 metri dislivello
Domenica 7 maggio – 2a tappa: Teramo-San Salvo 204 km, 1.400 metri dislivello
Lunedì 8 maggio – 3a tappa: Vasto-Melfi 210 chilometri, 1-400 metri dislivello
Martedì 9 maggio – 4a tappa: Venosa-Lago Laceno 184 chilometri, 3.500 metri dislivello
Mercoledì 10 maggio – 5a tappa: Atripalda-Salerno  170 chilometri, 2.400 metri dislivello
Giovedì 11 maggio – 6ª tappa: Napoli-Napoli 156 chilometri, 2.800 metri dislivello
Venerdì 12 maggio – 7ª tappa: Capua-Campo Imperatore 218 chilometri, 4.000 metri dislivello
Sabato 13 maggio – 8ª tappa: Terni-Fossombrone 207 km, 2.500 metri dislivello
Domenica 14 maggio – 9ª tappa: Savignano sul Rubicone-Cesena (Crono) 33,6 km, 50 metri di dislivello
Lunedì 15 maggio: giorno di riposo
Martedì  16 maggio – 10ª tappa: Scandiano-Viareggio 190 km, 2.400 metri di dislivello
Mercoledì 17 maggio – 11ª tappa: Camaiore-Tortona 218 km, 2.100 metri di dislivello
Giovedì 18 maggio – 12ªtappa: Bra-Rivoli: 179 km, 2.300 metri di dislivello
Venerdì 19 maggio – 13ª tappa: Borgofranco d’Ivrea-Crans Montana (Svi) 208 km, 5.100 metri di dislivello
Sabato 20 maggio – 14ª tappa: Sierre (SVI)-Cassano Magnago 194 km, 1.600 metri di dislivello
Domenica 21 maggio – 15ª tappa: Seregno-Bergamo 191 km, 3.600 metri di dislivello
Lunedì 22 maggio – giorno di riposo
Martedì 23 maggio – 16ªtappa: Sabbio Chiese-Monte Bondone 198 km, 5.200 metri di dislivello
Mercoledì 24 maggio -17ª tappa: Pergine Valsugana-Caorle 192 km, 300 metri di dislivello
Giovedì 25 maggio – 18ª tappa: Oderzo-Val di Zoldo 160 km, 3.700 metri di dislivello
Venerdì 26 maggio – 19ª tappa: Longarone-Tre Cime di Lavaredo (Rif. Auronzo) 182 km, 5.400 metri di dislivello
Sabato 27 maggio – 20ª tappa: Tarvisio-Monte Lussari (Crono) 18,6 km, 1.050 metri di dislivello
Domenica 28 maggio – 21ª tappa: Roma-Roma 115 km, 400 metri di dislivello

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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