Paesaggi sostenibili: il futuro delle costruzioni visto dagli architetti di Varese

VARESE – La sostenibilità nel settore delle costruzioni è un argomento di stretta attualità: per questo l’Ordine degli Architetti di Varese organizza un ciclo di conferenze invitando architetti che sul tema della sostenibilità hanno ottenuto riconoscimenti per la loro ricerca e per i loro lavori, e dando risalto ai professionisti che in provincia di Varese e nelle province limitrofe hanno costruito delle architetture sostenibili meritevoli di essere mostrate e conosciute.

Meno impatto sull’ambiente

«Purtroppo negli anni scorsi il tema si è limitato alla sola prestazione energetica degli edifici – spiega Alessandro Vanoni, consigliere dell’Ordine degli Architetti e referente della commissione sostenibilità – dovrebbe essere maggiormente considerato l’aspetto dell’utilizzo o del riutilizzo dei materiali che hanno meno impatto sull’ambiente, all’impiego delle risorse presenti in loco, e in tale contesto risultano essenziali le capacità e le conoscenze del progettista che contribuiscono a massimizzare le risorse. Si può fare della buona architettura anche tenendo conto di queste ormai inderogabili esigenze, anzi l’aspetto ambientale deve essere da stimolo per creare degli spazi nuovi, che trovano giustificazioni e ragioni non solo formali».

Primo incontro il 9 maggio

Il ciclo è stato organizzato da Alessandro Vanoni, Paolo Carlesso, Luca Compri, Giovanni Dal Cin e Mauro Rivolta. La prima conferenza, dal titolo “Paesaggi sostenibili” sarà martedì 9 maggio a Villa Recalcati alle 14: protagonista sarà l’architetto Enrico Attilio Scaramellini, che presenterà il suo pensiero attraverso le sue architetture. Costruzioni della “quotidianità” in un contesto che lui stesso definisce fragile come quello alpino della Valtellina. «Quali paesaggi si possono definire oggi resistenti o forti? Non di sicuro il nostro territorio, già molto compromesso – continua Vanoni – nell’incontro si cercherà di trovare le analogie e verificare la percorribilità di alcune strade che potrebbero essere comuni quello del recupero dell’esistente, del limitare il consumo di suolo, del rapporto con i materiali da costruzione e con le tecnologie».