Al via l’abbattimento di alberi a rischio in piazza Trento e Trieste a Legnano

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LEGNANO – I lavori sono cominciati di buon’ora oggi, venerdì 3 gennaio, ma proseguiranno almeno per tutta la giornata di domani. Si tratta di abbattere dieci pini domestici nel giardino pubblico di piazza Trento e Trieste a Legnano: uno spazio aperto molto frequentato da famiglie e bambini, vicino alla scuola elementare di via Mazzini e a due materne. Gli amanti della natura stiano tranquilli: tutti gli alberi abbattuti saranno sostituiti con altri entro il 20 marzo. La sostituzione si è resa non solo necessaria ma inderogabile dopo che, tra il 20 e il 21 dicembre, uno degli alberi, alti una decina di metri, è crollato improvvisamente al suolo: solo per un caso non si sono verificati danni a persone o cose. Il tronco crollato è stato rimosso e il parchetto subito chiuso per verificare lo stato delle altre piante. Non c’erano alternative all’abbattimento degli altri pini domestici lungo via Calatafimi e per questo sono entrati in azione gli operai dell’AMGA.

Il Comune: «Specie non autoctona piantata male»

«Purtroppo quegli alberi erano stati piantati male – spiega Giuseppe Pugliese, responsabile dell’ufficio infrastrutture e verde del Comune – cioè troppo a ridosso del muro di cinta. A differenza di altri alberi, come i cedri del Libano, i pini domestici (che come quelli non sono una specie autoctona) sviluppano le radici assai più in orizzontale e poco sotto la superficie, anziché in profondità nel terreno. La presenza del muro troppo vicino ha costretto queste piante ad allungare le radici solo dalla parte opposta, con il risultato di sbilanciarle, com’era evidente dall’inclinazione di alcune di esse. È un po’ come se stessero in equilibrio su un piede solo. Tenete poi conto che queste piante crescono in simbiosi: se se ne taglia una, si rovina l’equilibrio di tutte». L’obiettivo è abbattere tutti gli alberi pericolosi prima della riapertura delle scuole, martedì 7: in caso contrario, sarà delimitato un accesso sicuro per alunni e insegnanti.

Un’area verde trascurata e con molti problemi

Fra le 75 aree verdi pubbliche in città, quella in via Mazzini è una delle più belle e antiche, ma anche una delle più trascurate. Aperta da quasi 60 anni, è stata attrezzata con panchine, giochi e perfino un percorso ciclabile dotato di semaforo e cartelli, per apprendere i fondamenti dell’educazione stradale. Più di una generazione di bambini, ha giocato a biglie nella pista in cemento armato che ha la forma della Penisola italiana. Peccato che sia la pista sia altre strutture, come i larghi passaggi asfaltati e i cordoli delle aiuole, siano in cattivo stato. Prima di piantare i nuovi alberi, sarà ridisegnato e allargato il tratto in terra battuta lungo via Calatafimi. I residenti nella zona, però, lamentano altri problemi oltre alla scarsa manutenzione: ad esempio le tante bottiglie di vetro lasciate per terra dagli avventori di un bar vicino che apre in orario serale e notturno e, la sera, la presenza di spacciatori, che si servono di sentinelle e segnali in codice per segnalare l’arrivo di clienti o delle forze di polizia.

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