ALBIZZATE – Vince l’inciviltà o il buonsenso? A ciascuno la propria risposta. Ma a quattro anni di distanza dall’inaugurazione del parco La Fornace, il sogno di renderlo uguale agli spazi verdi tipici della Germania e dei Paesi scandinavi si è scontrato con la dura realtà. La passata amministrazione comunale decise volontariamente di non posizionare i cestini, l’attuale ha dovuto correre ai ripari. Un’illusione, infatti, si è dimostrata la convinzione che i fruitori del parco si portassero a casa i rifiuti.
Un parco senza cestini
Come spiegò il direttore dei lavori, Marco Giorgetti, il giorno dell’inaugurazione il 18 ottobre 2014, fu una scelta voluta bandire i cestini, così come nei parchi che si trovano in Germania e nei Paesi scandinavi: «L’amministrazione all’inizio non era convinta ma è l’unico modo per evitare l’accumulo di rifiuti e stimolare i frequentatori del parco a sentirsi parte attiva al mantenimento del verde». Aggiunse l’allora sindaco Francesco Sommaruga ai ragazzi delle scuole presenti: «Tutti hanno il diritto di accedervi e tutti hanno il dovere di non sporcare, di non abbandonare rifiuti che vanno portati a casa per smaltirli correttamente. Toccherà ora a voi impegnarvi affinché questo posto sia salvaguardato, mantenuto pulito e in ordine». Ma Albizzate non è Goteborg, e gli albizzatesi non sono svedesi. Nei parchi italiani ci sono i cestini. Punto. E se mancano, ciascuno si sente in diritto di abbandonare sul posto bottiglie, cartacce, immondizia, come testimoniano le numerose foto apparse suoi social nei mesi scorsi.
I nuovi cestini
E’servita una delibera di giunta per posizionare i contenitori della raccolta differenziata all’ingresso dell’area verde e bisognerà stanziare anche una pur modesta cifra in bilancio per andare a modificare la cartellonista che indica con vanto La Fornace come un parco senza cestini. «Siamo costretti a intervenire in questo modo per una minoranza incivile che sporca il nostro parco», spiega l’attuale sindaco Mirko Zorzo. «Così facendo vogliamo togliere loro ogni alibi. Le telecamere e la presenza di un vigile in più faranno il resto».