Da Alcatraz alla discesa del Po, Ferrario continua a stupire in acque libere

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GALLARATE – «È stata un’esperienza fantastica, grazie alla forte corrente andavamo a quattordici chilometri all’ora». A raccontarne i particolari è Massimiliano Ferrario, gallaratese appassionato di nuoto in acque libere che, da poco reduce dalla traversata di Alcatraz, domenica 15 settembre si è cimentato con la “Discesa del Po”.

Due ore e venti di bracciate

Evento “in difesa del fiume e delle terre di golena” giunto alla nona edizione, nella “Discesa del Po” si può raggiungere Viadana “pagaiando, pedalando, camminando e navigando”.
Come ha spiegato Ferrario, dipendente di Malpensa che si allena alla piscina Spes Sport di Somma Lombardo, «si poteva fare il percorso in bicicletta, camminando o navigando il fiume in canoa o qualsiasi altro natante, con o senza motore. Io e altre sette persone abbiamo deciso di scendere il Po nuotando per sedici chilometri, con partenza da Casalmaggiore (Cremona) e arrivo a Viadana (Mantova). Il gruppo era formato da me, Luca Pozzuolo e Mabel Draghicevich di Genova, appartenenti al gruppo “Anatre Selvagge“, e altri quattro nuotatori provenienti da Tortona, Padova, Verona e Casalmaggiore».
Ogni nuotatore aveva un canoista affiancato, tutti appartenenti al circolo canottieri “Amici del Po”: «Il servizio in acqua e la sicurezza sono stati grandiosi. Nuotare nel Po è stata un’esperienza fantastica. La corrente era forte, andavamo a circa quattordici chilometri all’ora. Siamo arrivati a Viadana dopo due ore e venti di bracciate: ad accoglierci c’era un folto gruppo di ciclisti e camminatori che, increduli dell’impresa che avevamo compiuto, si sono complimentati con noi».

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