Alla RSA di Lonate un caso Covid accertato e quattro decessi sospetti. Ora i tamponi

LONATE POZZOLO – Anche la RSA della Fondazione Centro Accoglienza Anziani di Lonate Pozzolo è in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus: allo stato attuale, informano i vertici della Fondazione, c’è un solo caso Covid accertato, oltre ad alcuni ospiti con la febbre, mentre sono quattro i casi sospetti Covid tra i 12 decessi che si sono verificati nel periodo dell’emergenza. Tutti i reparti sono isolati e come tutte le case di riposo, che vivono un momento di grande difficoltà, anche quella di Lonate ha chiesto tamponi per ospiti e personale: la notizia fresca di due giorni fa è che ATS ha autorizzato l’effettuazione di tamponi sugli anziani con sospetta infezione.

Il confronto

Ieri la presidente della Fondazione Enrica Rossi, insieme al vicedirettore sanitario Elena Colabufo e alla responsabile dell’area socio-amministrativa Maddalena Mainini, alla presenza del sindaco di Lonate Pozzolo Nadia Rosa e dell’assessore ai servizi sociali Melissa Derisi, hanno incontrato tre rappresentanti dei familiari degli ospiti, ai quali è stato descritto quanto sia sta facendo per l’assistenza e la cura dei loro cari e per la gestione di questa emergenza sanitaria con tutti i protocolli di prevenzione a tutela dei lavoratori, ma anche quanto si sta chiedendo alle autorità competenti per una procedura di analisi certa su anziani e operatori.

Le azioni attuate

«Sin dal primo momento abbiamo coinvolto le competenti autorità territoriali per avere dei protocolli di analisi per la gestione dell’emergenza – spiega la presidente Enrica Rossi – abbiamo applicato immediatamente le indicazione dell’Istituto Superiore della Sanità per la prevenzione e gestione del contagio. Grazie anche agli aiuti e alle donazioni, i nostri operatori hanno sempre avuto la disponibilità di tutti i DPI di prevenzione necessari (mascherine, occhiali, guanti, camice, cuffia e copri scarpe). Abbiamo proceduto ad una sanificazione di tutti gli ambienti una tantum e attivato la sanificazione giornaliera (e anche più volte al giorno) di locali e bagni comuni,  comodini, spondine, carrelli ecc.. In questi giorni stiamo programmando con una ditta specializzata una ulteriore sanificazione di tutta la struttura, per ciascun piano e ambiente.

I casi positivi al Covid-19

Al 4 aprile, prosegue la presidente della Fondazione, «abbiamo la certezza di un solo caso Covid accertato, relativamente ad un paziente ancora ricoverato. Dei 12 decessi, 4 sono sospetti Covid, già dichiarati all’Istat». Ma potrebbero essercene altri: «Alcuni ospiti a tutt’oggi presentano febbre persistente e per questi anziani sono già stati avvisati i familiari – afferma la presidente Rossi – per questo motivo ogni nucleo è in isolamento precauzionale: il personale di nucleo è sempre il medesimo e gli ospiti sono nelle stanze, o distanziati fra loro, per evitare al massimo contatti e contagio. Per ora non sono possibili attività di gruppo. Nonostante la carenza di personale in malattia (Asa, Infermieri, medici ed altri operatori), quasi un terzo del personale della Fondazione, assicuro che i nostri ospiti anziani sono assistiti con professionalità, competenza e amorevolmente seguiti. Abbiamo assunto nuovo personale ASA e stiamo cercando infermieri».

La battaglia per i tamponi

La Fondazione ringrazia i parenti per la comprensione (a breve verranno riattivate le videochiamate per gli ospiti) e il personale per l’impegno, ma rimarca che  «fin da subito è stata nostra la battaglia per attivare i tamponi, non solo per gli operatori, ma per tutti i nostri anziani, sicuramente persone con più fragilità e a rischio – spiega la presidente – per pochi operatori siamo riusciti ad effettuare il tampone e si continuerà con tutto il personale secondo le disponibilità. Cercheremo comunque di arrivare a tutti. Venerdì 3 aprile, nel pomeriggio, la notizia dall’ATS che potremo finalmente far partire una procedura di effettuazione dei tamponi anche per gli anziani con sospetta infezione da Covid-19. Questa è stata la mia richiesta, anche alla Centrale Unica Regionale di dimissione post ospedaliera, in riferimento alle domande di ricovero degli ospedalizzati no Covid nei posti disponibili presso la nostra struttura: prima abbiamo bisogno che venga eseguito ai nostri ospiti il tampone per organizzarci».

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