Psichiatria “aperta”, più ambulatori e 4° piano: 2 milioni per l’ospedale di Legnano

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LEGNANO – «Una opportunità per ampliare l’ospedale di Legnano e ricavare benefici per la psichiatria attraverso un “effetto domino”. E un intervento molto importante a Parabiago per migliorare l’accoglienza dei pazienti con patologie psichiatriche non gravi e in fase di ripresa della vita normale». Così Cesare Candela (nella foto sotto), direttore sanitario della Asst Ovest Milanese, illustra a Malpensa24 gli investimenti che saranno compiuti grazie ai 2,8 milioni di euro stanziati all’inizio della settimana dalla Giunta regionale.

In tutto, sono 64 i progetti di Asst, Fondazioni Irccs, Ats e Areu finanziati con 106,5 milioni per la realizzazione di opere urgenti di manutenzioni e riqualificazioni, il cofinanziamento di opere urgenti, l’acquisto di macchinari e strumenti ad alta tecnologia e interventi di messa in sicurezza, soprattutto riguardo la normativa antisismica e antincendio, come previsto dal Programma regionale straordinario degli investimenti per la Sanità. Alle strutture della provincia di Milano andranno 47.578.800 euro, a quelle della provincia di Varese 3.700.000. Altri 3,5 milioni di euro saranno inoltre destinati all’innovazione tecnologica.

Candela: «Vantaggi per pazienti e personale»

All’ospedale di Legnano (nella foto in alto) sono stati destinati 2 milioni di euro, altri 800.000 al Cps di Parabiago. «Legnano – spiega Candela – è stato costruito con la previsione di arrivare al 4° piano in tutte le aree, ma nella A ci si è fermati al 3°. Il piano in più che sarà aggiunto permetterà di spostare Psichiatria al piano cesare candela direttore sanitario asst ovest milaneseterra, con uno sbocco all’esterno su un’area circoscritta, che darà la possibilità di accelerare la riabilitazione dei pazienti e migliorare le loro condizioni, dato che non saranno più chiusi all’interno della struttura».

Il nuovo piano avrà lo stesso layout degli altri reparti, quindi 36 posti letto su due lati. Sarà destinato a reparto di degenza per eventuali recrudescenze pandemiche o per una nuova pandemia in futuro. «Conoscevamo già – riprende il direttore sanitario – e l’abbiamo verificata nell’emergenza, la necessità di avere reparti multidimensionali, con la possibilità di accettare pazienti con varie patologie, da quello semi intensivo al meno intensivo, e di modulare le pressioni (cioè gli afflussi di pazienti, nda), positive o negative, nelle stanze di degenza. Può sembrare un fatto scontato, ma l’abbiamo vissuto da un anno e mezzo modulando le nostre energie e risorse proprio in funzione di questo».

Oltre al nuovo reparto con l’effetto di migliorare la degenza psichiatrica, saranno potenziati gli ambulatori e il day hospital. In particolare, saranno raddoppiate Reumatologia, Diabetologia e la parte intensiva di Oncologia «per dare maggiore comfort – sottolinea Cesare Candela – e disponibilità di cure ai pazienti, come pure migliori spazi e logistica ai professionisti che vi lavorano».

Interventi indifferibili al Cps di Parabiago

Quanto al Cps di Parabiago, il dirigente dell’Asst parla di «un contesto sicuramente da riammodernare, con interventi di ristrutturazione attesi da molti anni anche banali, dai muri agli impianti di riscaldamento e condizionamento, in una struttura che peraltro funziona benissimo». Tempi di realizzazione dalla gara alla messa in esercizio: due anni e mezzo per Parabiago, tre anni a Legnano.

«L’esperienza del Covid ci ha fatto capire a maggior ragione che i pazienti psichiatrici hanno bisogno di una migliore locazione, ad esempio per la maggiore difficoltà di alcuni nel rispettare l’uso dei presìdi di prevenzione nella pandemia. La prima ondata di contagi, quella che ci ha messo più in difficoltà, ci ha portato a spostare Psichiatria da Legnano a Magenta, per salvaguardare questi pazienti e per poter ricevere i pazienti con Covid che, come hub, riceviamo da tutta la regione. Con la modifica della logistica, potremo mantenere qui Psichiatria in altri picchi pandemici. Oggi abbiamo solo 3 ricoverati per Covid: segno che quello che abbiamo fatto fra tamponi, vaccini, terapie e ricoveri da febbraio 2020 è servito. Abbiamo modulato le risposte a questo evento veramente eccezionale nel modo corretto – conclude Candela – gestendo anche 14 posti letto di terapia intensiva in Fiera a Milano. Insomma, siamo stati reattivi e resilienti. E in futuro avremo nuove risorse per farlo».

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