Monsignor Delpini all’ospedale di Legnano: «Troppe tensioni e incertezze»

delpini ospedale legnano

LEGNANO – «Toccherà a voi scrivere una pagina nuova per il lavoro e i lavoratori». Con queste parole, ieri (martedì 27 aprile) nel salone di ingresso dell’ospedale, l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, si è rivolto ai dirigenti e agli operatori sanitari dell’Asst Ovest Milanese nel corso di un breve momento di preghiera per ricordare la festa del Primo maggio.

delpini ospedale legnano

Sono intervenuti, tra gli altri, anche il sindaco Lorenzo Radice, e il prevosto e decano della città, monsignor Angelo Cairati. Accolto dal direttore generale Fulvio Edoardo Odinolfi, e dai cappellani del nosocomio, don Patrizio Croci e don Lodovico Garavaglia, l’arcivescovo, che era accompagnato dal responsabile del servizio per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi ambrosiana, don Walter Magnoni, dopo aver ricordato che «occorre avere cura che il lavoro aiuti ciascun uomo e donna a crescere nella loro dignità». Ha poi ringraziato il personale dell’ospedale legnanese per «il lavoro così alto, importante e particolarmente impegnativo soprattutto in questo periodo di pandemia».

Il pellegrinaggio

Monsignor Delpini ha fatto tappa all’ospedale durante una sorta di pellegrinaggio in cinque luoghi di lavoro presenti sul territorio della diocesi. Anche se le misure adottate per contenere il contagio da coronavirus hanno impedito l’organizzazione della tradizionale “veglia per il lavoro”, il presule ha voluto incontrare il mondo del lavoro. Ieri, l’appuntamento di Legnano è stato preceduto da quelli di Sesto San Giovanni e Lissone, rispettivamente con i lavoratori della Interlem e della Cleaf. Oggi pomeriggio, Delpini concluderà il suo pellegrinaggio incontrando i dipendenti dell’Azienda trasporti milanesi nell’officina generale di via Teodosio a Milano.

delpini ospedale legnano

La Festa del lavoro

Nella sua riflessione, il presule ha commentato il suo messaggio per il Primo maggio che quest’anno, a causa delle «troppe incertezze, delle troppe tensioni e dei troppi problemi complicati non viene spontaneo chiamare “Festa del lavoro” o “Festa dei lavoratori”».

L’arcivescovo ha quindi proposto di scrivere una pagina nuova per il lavoro e i lavoratori nella quale si parli di fiducia, solidarietà, alleanza, buon vicinato, carità e preghiera. Per costruire un nuovo modello di impresa e di attività lavorativa che, indirettamente, aiutano a migliorare un clima sociale che si sta progressivamente deteriorando. «Occorre avere consapevolezza delle proprie risorse – ha raccomandato Delpini – e assumere l’atteggiamento di chi sa di essere all’altezza del compito che deve affrontare. La forza dei lavoratori è quella di essere uniti. Non uniti contro qualcuno ma uniti per scrivere una storia nuova».

Non è il tempo delle polemiche

«Non è il tempo di confrontarsi in modo polemico e aggressivo ma – ha continuato – viene il tempo opportuno perché le istituzioni pubbliche recuperino credibilità e si confermino a servizio del bene comune e dello sviluppo del Paese. Nessuno deve disperare perché, la nostra terra, marchiata da una predisposizione alla carità, è in grado di offrire forme di aiuto immediato e discreto e, la Chiesa ambrosiana, anche se non è in grado di risolvere tutti i problemi, è pronta e disponibile a fornire il proprio contributo».