Altro schiaffo di Antonelli alla Lega: in giunta sì al bilancio senza il Carroccio

caf falvo palazzo gilardoni

BUSTO ARSIZIO – La Lega diserta quasi al completo la giunta sul bilancio che si è riunita oggi, venerdì 29 novembre a Palazzo Gilardoni. Un’assenza che suona come una sfiducia nei confronti di Antonelli. Il sindaco però se ne infischia e tira dritto e, con gli assessori presenti, vota gli atti propedeutici all’approvazione del documento di programmazione economica. Nel centrodestra di Busto torna a salire la tensione tra il primo cittadino, che ancora una volta non arretra e di fatto molla un ceffone al suo alleato più forte, il Carroccio, che mantiene viva una guerra a bassa tensione.

«Qualcuno doveva andare»

C’era solo Massimo Rogora del triumvirato leghista in giunta. «Ma perché qualcuno doveva anche andarci», dice Speroni. L’assessore alla Sicurezza però si è astenuto. L’assenza di due assessori leghisti sui tre presenti nelle giunta bustocca, inutile girarci intorno, è un segnale politico pesante. Tanto che negli ambienti c’è chi parla di «atto di sfiducia» nei confronti del capo del vapore. Anche perché nella riunione di oggi il tema all’ordine del giorno non era certo irrilevante: il bilancio. Documento finanziario rispetto al quale il sindaco ha dato un’accelerata improvvisa poiché il suo obiettivo è quello di approvarlo già nella prossima seduta di consiglio in programma per il 20 dicembre. Per questo Antonelli non vuole sentire  ragioni. Nemmeno quelle che la Lega gli sottopone da settimane: ovvero, avere il tempo necessario per valutare, approfondire e fare (eventualmente) controproposte.

Cosa impossibile da fare per i leghisti. Secondo quanto spiega il segretario cittadino del Carroccio Francesco Speroni «la documentazione ci è stata fatta pervenire solo mercoledì. Cioè 48 ore prima della giunta di oggi. Per questo abbiamo chiesto un rinvio». Richiesta  che è stata respinta da Antonelli, il quale è andato avanti come se nulla fosse. Con il risultato di aver dato vita all’ennesimo braccio di ferro e con l’intera maggioranza sottoposta di nuovo a tensioni.

Speroni poi continua: «Oggi che ci fosse o non ci fosse la Lega non contava. Nel senso che i numeri per votare e approvare c’erano comunque. In ogni caso la giunta è solo un passaggio preliminare. Ora i documenti devono passare in commissione e poi in consiglio. Noi nel frattempo valuteremo e se lo riterremo opportuno faremo le nostre proposte. A quel punto vedremo se verranno accolte o respinte dalla maggioranza».

Speroni inoltre non vuol sentire parlare di crisi aperta, anche se ammette che «il segnale dato dalla Lega al primo cittadino è politico», perché ricorda il segretario leghista, «sono settimane che chiediamo di avere documenti, di essere coinvolti per tempo. Cosa che non è avvenuta». E in Lega c’è anche chi aggiunge: «Il sindaco non ci può certo chiedere di votare a scatola chiusa il documento politico e amministrativo più importante».

Gli ordini via chat

C’è chi dice che quanto accaduto oggi era nell’aria dopo quanto successo in consiglio. Qualcuno racconta, a proposito dell’ultima seduta consigliare, che al momento di votare le mozioni leghiste Antonelli abbia dato l’input via messaggio di non sostenerle a un paio di consiglieri del gruppo di Idee in Comune con il sindaco. Input che è stato accolto al 50 per cento poiché dei due cooptati solo uno ha risposto all’ordine uscendo dell’aula al momento del voto. Insomma un gesto, quello del primo cittadino, letto da molti esponenti della Lega come uno sgarro. Anzi, come l’ennesima provocazione nei confronti del Carroccio.

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