Il nuovo corso di Amga all’insegna della trasparenza e del mercato

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LEGNANO – Svolta nella gestione di Amga, la potente municipalizzata di Legnano con recenti trascorsi di inchieste giudiziarie, dimissioni e revoche del cda. Il nuovo amministratore unico, Valerio Menaldi, venerdì 31 gennaio si è presentato indirettamente alla città attraverso la stampa, affiancato dai dirigenti dei vari settori: un segnale di apertura e di trasparenza, dopo gli anni oscuri che hanno danneggiato le casse e l’immagine di una società pubblica un tempo presa a modello. «Ritengo fondamentale – ha esordito Menaldi – aprire l’azienda a incontri periodici con la stampa e con i sindaci dei Comuni soci. Sono inoltre convinto che le risorse interne, non pro tempore come me (l’incarico dell’AU scadrà il 30 settembre, nda), debbano essere valorizzate. È stato istituito un comitato direttivo che si è già riunito due volte per discutere progetti e problemi attraverso la condivisione. Le idee da sole non funzionano, abbiamo sposato una filosofia di lavoro dinamica».

Menaldi: «La società non è in un tunnel, ma guarda avanti»

legnano amga menaldi gestione valerio menaldiPer quanto breve, la gestione di Menaldi (nella foto a lato) si annuncia capace di lasciare il segno. Di certo, ha dato un bel colpo di spugna rispetto al passato. «Deve essere chiaro – ha raccomandato Menaldi – che non siamo in un tunnel. Amga è una società molto importante che deve avere un ruolo attivo anche nell’ambito dell’attività e della responsabilità sociale. Non ha più lo sguardo rivolto al passato, guardiamo fieri avanti. Mi è stato chiesto di intervenire in una situazione complessa e ho trovato un clima un po’ depresso. La società non sarà liquidata, al contrario implementeremo le sue attività. E siamo consapevoli che ha bisogno di stringere qualche bullone. Alcune mie azioni sono preparatorie per chi verrà dopo di me. La mia non è una svolta epocale, non credo nei supereroi: voglio dare continuità all’azienda e metterla in condizioni da non avere bisogno di svolte epocali».

«Teleriscaldamento settore chiave, basta frammentazioni»

Dai buoni propositi ai primi obiettivi, per Menaldi il passo è breve. «Il settore fondamentale è il teleriscaldamento. In un prossimo incontro affronteremo il tema di Amga Sport. Riteniamo le gestioni pubbliche un valore per i cittadini se sono fatte bene. È stato ripristinato il rapporto con Ned (reti distribuzione gas Srl, nda) e cercheremo sul mercato le giuste partnership per essere presenti e competitivi sulle future gare del gas. Abbiamo avviato un tavolo tecnico sui rifiuti con Asm (la Multiservizi di Magenta) e un confronto con Accam e Euro.Pa per creare sinergie». Ed ecco individuato il primo ostacolo da superare: il frazionamento dei servizi. «La frammentazione di gestioni sul territorio pesa sull’efficientamento, con tante società piccole e medio-piccole che svolgono gli stessi servizi. Su questo Amga sta stimolando un confronto con le altre società. Occorre fare investimenti ad esempio nei rifiuti, e per farlo non dobbiamo cercare privati ma unirci fra pubblici».

Cozza: «Debiti azzerati in tre anni»

Poi, i numeri enunciati dai vari dirigenti. «Il 2018 – ha spiegato Giulio Cozza, direttore amministrazione, finanza e controllo – si è chiuso con un utile netto di 2,8 milioni e tutti gli asset in positivo, compreso il teleriscaldamento che da solo incide su fatturato per il 30%. Nel 2019 la società è andata in continuità con questi risultati. L’indebitamento finanziario netto è in diminuzione: siamo partiti da 50 milioni nel 2013 e ne prevediamo 12 sul 2019. I flussi di cassa nel 2018 erano pari a 4,8 milioni, senza contare le strategie di sviluppo. Prevediamo di azzerare l’indebitamento nel 2023, ovviamente se ci saranno strategie per sviluppare il business bisognerà prevedere i relativi finanziamenti a medio e lungo termine». Al momento, il ritorno sugli investimenti è pari al 4-5%.

Grassini: «Presto nuovi allacci anche a Castellanza»

Come detto, l’asset principale per dimensioni e consumi è il teleriscaldamento. «Siamo in grado di accogliere nuovi allacci – ha annunciato Germano Grassini, direttore tecnico distribuzione gas – e abbiamo sostituito tutti i bruciatori per ridurre le emissioni nell’atmosfera di agenti inquinanti come ossido di carbonio e ossidi di azoto. Contiamo sulla sicurezza delle rete e anche dell’approvvigionamento, il che è più raro. L’inerzia termica è tale da assicurare il riscaldamento anche in caso di guasti. I condomini più avveduti si legano al teleriscaldamento perché elimina gli investimenti iniziali per una caldaia e i costi di manutenzione, con maggiori risparmi per i grandi edifici. Oggi serviamo 300 utenze, pubbliche e private, ed estenderemo le linee di sviluppo su tre filoni: l’università di Castellanza, la dorsale lungo via Colli di Sant’Erasmo e quella per la scuola Tosi. Vogliamo inoltre dare un ulteriore contributo alla produzione di energia elettrica, acquisendo titoli di efficienza energetica. Il picco di richiesta è di 44 megawatt termici, noi ne possono produrre 79 e la rete può arrivare a 119».

Ultimo capitolo, la morosità: fino a 500 casi accumulati negli anni. «Abbiamo inviato lettere ai clienti morosi dei caseggiati Aler – osserva Menaldi – non possiamo permetterci di rimanere inerti di fronte ad un accumulo così importante. Chi vive in una condizioni economica e sociale delicata, deve documentarla all’azienda. Parallelamente, abbiamo avviato un tavolo di confronto con Aler. Andremo fino in fondo, perché dobbiamo rendere conto a tutti i cittadini che pagano in modo corretto».

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